Agli insegnanti bisogna fare un monumento. Vero

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 31 agosto 2014 - NON SONO un prof né provo molta simpatia per la categoria, ma m’infastidisce che debbano procurarsi a loro spese gli attrezzi di lavoro: tablet, registro elettronico… E’ immorale. Con tutto ciò, sono considerati colpevoli se qualche alunno non studia o fa il pagliaccio. E le prodezze vengono raccontate nel negozio di parrucchiere. Maurizio Ricasoli

Risponde il vicedirettore del Resto del Carlino Massimo Gagliardi

AGLI INSEGNANTI bisognerebbe fare un monumento. Un monumento vero, come al Milite Ignoto. Un monumento per ciò che sopportano ogni giorno che mettono piede in una classe; per ciò che si sentono dire da genitori supponenti e maleducati; per uno Stato che li ha degradati a centro di costo; per graduatorie che ogni anno vivono con l’angoscia del quiz. E invece vorremmo persone che si sentano considerate e quindi realizzate. Autorevoli. Persone a cui deleghiamo la parte più importante della vita dei nostri figli, dall’infanzia alla giovinezza. Non solo per la cultura ma per l’educazione civica. Questo governo comincia a dare qualche segno. E meno male. Perché, dopo aver fatto l’Italia, dobbiamo fare gli italiani; tutti i giorni. E chi, se non gli insegnanti, deve provarci assieme ai genitori? massimo.gagliardi@ilcarlino.net

 

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