Tagliati dieci chilometri di alberi lungo il Savena, indaga la Forestale

Pianoro, la denuncia del Wwf: "Uno scempio"

 Angelo Michelucci, vice presidente Wwf

Angelo Michelucci, vice presidente Wwf

Pianoro (Bologna), 1 ottobre 2014 - «Volevano ripulire l’alveo ma hanno desertificato tutto. Il numero degli alberi abbattuti, soprattutto pioppi, non si contano più. E’ un disastro che abbiamo denunciato al Corpo Forestale dello Stato e a tutte le autorità competenti».». Le parole sono del vice presidente del Wwf di Bologna Angelo Michelucci che con durezza denuncia l’intervento di pulizia realizzato lungo il torrente Savena, nel comune di Pianoro: «Per una decina di chilometri, da Rastignano salendo quasi alle Gole di Scascoli, hanno tagliato tutto – spiega -. Questa non è una pulizia o messa in sicurezza ma un danneggiamento ambientale. Per chilometri e chilometri c’è solo terra, non ci sono più radici e l’acqua durante le piene della stagione invernale acquisterà velocità in discesa e potrebbe essere pericoloso. Pulire togliendo piante malate o secche è una cosa ben diversa da quello che è stato fatto. Insieme a numerose associazioni abbiamo segnalato e denunciato l’accaduto alle autorità competenti. Non ci sono parole».

L’avvio dei lavori è stato annunciato lo scorso luglio attraverso un comunicato comparso sul sito del Comune: «A seguito dei recenti episodi di esondazione del torrente Savena – si legge - causati principalmente dal trasporto a valle di grossi tronchi, la Regione ER, Servizio Tecnico Bacino Reno e Comune hanno avviato azioni congiunte finalizzate alla messa in sicurezza dell'alveo fluviale. Il taglio delle alberature di alto fusto e della vegetazione secca, ammalorata, inclinata e cresciuta a ridosso della strada o all’interno dell’alveo sarà abbattuta, secondo le prescrizioni imposte dalla Regione». Il Wwf però non ci sta e contrattacca: «Qualcosa non ha funzionato perché hanno buttato giù alberi anche in una zona super protetta, all’interno della Rete Natura 2000 nel contrafforte pliocenico – incalza Michelucci -. La Forestale sta indagando e siamo pronti a costituirci parte civile in un possibile procedimento per danneggiamento ambientale. Con il Comune partecipavamo all’iniziativa ‘Piantiamo un albero per ogni bambino nato’ che, a questo punto, sospenderemo».

Così la Lipu: «E’ uno scempio – commenta Nadia Caselli, responsabile provinciale -. L’azione doveva essere qualcosa che doveva tutelare l’ambiente non devastarlo per chilometri».

Seguendo il percorso del fiume, il passaggio delle ruspe è ancora ben visibile perché i lavori, avviati lo scorso 4 agosto, non sono ancora terminati. Un intervento che ha lasciato perplessa anche la cittadinanza che sull’argomento si confronta e si divide: da un lato coloro che credono che «prima o poi una pulizia doveva essere eseguita perché nel fiume ci finiva di tutto» e dall’altro chi «è rimasto totalmente basito dalla desertificazione trovata al rientro delle ferie e si chiede come tutto questo sia stato possibile».

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