Morì a Venice Beach, la famiglia di Alice Gruppioni fa causa a Los Angeles

L’accusa? Le condizioni di pericolo di quel lungomare pedonale e a fine agosto via al processo a Campbell che la travolse, il marito sarà testimone. Domenica la messa a Pianoro a un anno dalla sua scomparsa (FOTO)

Alice Gruppioni e Christian Casadei nel giorno del loro matrimonio

Alice Gruppioni e Christian Casadei nel giorno del loro matrimonio

Bologna, 30 luglio 2014 - La famiglia di Alice Gruppioni, a un anno dalla sua morte (FOTO), hanno formalizzato la causa alla città e alla contea di Los Angeles. La giovane imprenditrice bolognese venne travolta e uccisa il 3 agosto 2013 durante il suo viaggio di nozze sulla Venice Beach Boardwalk. La causa è stata presentata alla Corte superiore di Los Angeles dal marito, Christian Casadei e dai genitori, Valerio Gruppioni e Barbara Michelini. I familiari della ragazza, dirigente dell'azienda di famiglia Sira Group a Rastignano di Pianoro (Bologna) accusano la città e la contea di aver causato la morte di Alice per via delle condizioni di pericolo a cui il pubblico viene sottoposto sul lungomare pedonale di Venice Beach.

Viene accusato anche Nathan Campbell, il conducente della Dodge Avenger che investì Alice e ferì altre 16 persone, di negligenza e altri torti intenzionali. Nei confronti di Campbell è in corso anche il processo penale: l'11 agosto la Corte indicherà la data di inizio del dibattimento, la selezione della giuria è prevista la settimana del 21. Nel processo, che durerà due-tre settimane, verrà chiamato a testimoniare il marito, che rimase ferito quando l'auto piombò sulle persone e uccise la sua giovane moglie. Nella causa civile i familiari, assistiti dall'avvocato Greg Bentley sostengono che sia stato violato il codice 835 della California per la pericolosità del marciapiede e della proprietà adiacente, sottolineando che le condizioni pericolose comprendono anche la mancanza di barriere e piloni adeguati.

L'avvocato Bentley a gennaio aveva inoltrato un 'claim' al Governo della California, dopo aver fatto indagini sugli incidenti e sulla sicurezza della Venice Beach Boardwalk. "La legge e le aspettative presso le agenzie governative sono chiare, la città e la contea devono proteggere le migliaia di persone che da tutto il mondo vi si riversano, e devono anche proteggerle dal possibile comportamento intenzionalmente criminoso di altri. Qui - sostiene il legale - la città e la contea sapevano che più di 15 auto circolavano sul marciapiede ogni giorno, nel periodo della disgrazia, cosa che è completamente inammissibile dal punto di vista di pubblica sicurezza. Questa tragedia avrebbe potuto non essere mai avvenuta". Intanto in occasione del primo anniversario della morte di Alice Gruppioni domenica 3 agosto verrà celebrata una messa nella chiesa si Santa Maria Assunta di Pianoro (Bologna). La messa, alle 18, sarà officiata dal vescovo ausiliare emerito, monsignor Ernesto Vecchi e dal parroco, monsignor Paolo Rubbi.

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