Eu-bio-chef: buono fa rima con sano. L’Ant premia i piatti del benessere

Mario Ferrara e Antonella Mavilla nella giuria che valuterà le ricette

Eu-bio-chef: buono fa rima con sano. L’Ant premia i piatti del benessere

Eu-bio-chef: buono fa rima con sano. L’Ant premia i piatti del benessere

Bologna, 18 agosto 2014 - C’è tempo ancora fino al 14 settembre per partecipare alla sfida ‘Eu-bio-chef’ lanciato dalla Fondazione Ant, grazie anche allo sponsor Unipol Banca. ‘Eu’, in greco ‘bene’, ‘bio’ come biologico: mangiare bene e sano sono infatti le parole d’ordine della competizione aperta a tutti. Per partecipare, basta inviare a eubiochef@ant.it la propria ricetta bio: caratteristiche fondamentali dovranno essere l’originalità del piatto, la stagionalità degli ingredienti utilizzati, le proprietà benefiche dei prodotti, le tecniche di cottura utilizzate (largo al vapore, meno al fritto). Le venti ricette migliori saranno selezionate da un comitato tecnico-scientifico interno ad Ant per le tre categorie uomo, donna e under 26.

L’esito sarà comunicato il 18 settembre e il 29 i premiati si cimenteranno nella realizzazione delle proprie specialità durante la serata di gala al ristorante ‘I Leoni’. Ad assaggiare e valutare i piatti saranno chef d’eccezione quali Marco Fadiga del ‘Fadiga Bistrot’, Mario Ferrara del ristorante ‘Scacco Matto’, Marcello Leoni de ‘I Leoni’, Antonella Mavilla di ‘Sale Grosso’, Aurora Mazzucchelli del ‘Ristorante Marconi’, Massimiliano Poggi di ‘Al Cambio’, Ivan Poletti della ‘Cantina Bentivoglio’ e Tiziano Zirondelli de ‘La Terrazza’. Ospiti d’onore saranno Vito, Roberta Capua, la giornalista sommelier Beatrice Spagnoli e il Masterchef Bruno Barbieri, che a fine serata premierà il piatto più creativo e salutare.

 

Tra gli illustri chef che il 29 settembre assaggeranno e valuteranno i piatti preparati dai venti migliori partecipanti al concorso di Ant ci sarà anche Mario Ferrara, titolare del ristorante ‘Scacco Matto’.

Ferrara, quali sono le caratteristiche su cui si concentrerà nel valutare la ricetta vincente?

«La ricerca del prodotto. Gli ingredienti devono essere sani, genuini, dove per sano non intendo per forza biologico o a chilometri zero (perché privarmi delle meraviglie siciliane se sono a Bologna?), ma con determinate caratteristiche, come il rispetto del prodotto e della sua naturalezza. Tutti i sapori e i colori del piatto devono essere ben distinti e riconoscibili, anche se in armonia tra loro. Credo inoltre che si dovrebbe reimparare a conoscere le stagioni e i cibi che ciascuna offre. L’estate per esempio propone i migliori ortaggi, pomodori, peperoni, melanzane, zucchine... ed è proprio ai prodotti della terra, le verdure, che io rivolgerò un occhio di riguardo».

Ciò che Ant vuole sottolineare è proprio questo: quanto è importante mangiare bene per la nostra salute?

«Mangiare bene è tutto. Noi siamo quello che mangiamo; se non curiamo la nostra cucina e quello con cui nutriamo il nostro corpo, finiremo per rovinarlo. Senza per questo rinunciare al gusto come molti credono, anzi! Ho già in mente moltissime leccornie».

Per esempio?

«Ora sono in Basilicata, nella mia terra, e una delizia tipica sono i germogli di zucchine. Si tolgono i filamenti delle zucchine, che poi si fanno bollire e si ripassano in padella con un po’ d’aglio, peperoni e pomodoro fresco. Fine! Poi se si vuole modernizzare si può aggiungere la pasta, con qualche cozza o vongola. Una meraviglia».

 

Antonella Mavilla, titolare del ristorante dedicato alla cucina mediterranea ‘Sale Grosso’, racconta quali sono i dettagli a suo parere vincenti nelle ricette della sfida Ant ‘Eu-bio-chef’.

Mavilla, cosa verrà proposto nel piatto vincente?

«Il piatto che voterò dovrà avere ingredienti semplici e leggeri. Largo alle erbe aromatiche e alla cucina vegetariana, che ultimamente va per la maggiore soprattutto tra giovani e stranieri. Quindi poca carne, delle due meglio il pesce, e spazio ai contorni: devono essere privilegiati anche dal punto di vista ottico. La verdura dovrà essere di stagione e bio, magari con legumi e cereali. Il piatto dovrà essere semplice ma ricercato, premierò l’originalità abbinata alla freschezza della materia prima».

Si parla molto di chilometro zero: farà caso alla provenienza dei prodotti?

«No, perché credo che per quanto il chilometro zero sia una bella idea è difficilmente praticabile, soprattutto per noi ristoratori. Facciamo una via di mezzo: non chilometro zero, ma neanche prodotti provenienti dall’altra parte del mondo».

Mangiare bene e stare bene: è un binomio inscindibile?

«Sì: mangiare biologico e abbondare con le verdure è importantissimo per la salute. Esagerare con burro e olio è sbagliatissimo, così come col bere. Anche se a un buon bicchiere di vino non bisogna rinunciare, nel nostro ristorante abbiamo una cantina piccola ma selezionata da mio marito, esperto e appassionato. Non bisogna negarsi nulla, ma controllare sempre che il prodotto sia sano e fresco. E non concentrarsi sulle mode: ora tutti vogliono il tonno. Mangiamo il pesce azzurro, che è gustoso, versatile e disponibile».

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