Mercoledì 24 Aprile 2024

Via Andrea Costa, parla il pirata della strada: "Non ricordo nulla"

È un operaio di 50 anni con precedenti. Dopo lo schianto in via Andrea Costa la fuga contromano (FOTO)

Al centro Mauro Bartolini esce dalla sede della municipale di via Ferrari (foto Schicchi)

Al centro Mauro Bartolini esce dalla sede della municipale di via Ferrari (foto Schicchi)

Bologna, 20 gennaio 2015 –  «Non ricordo nulla. Ero sotto choc. Ricordo solo di aver sentito un urto e, una volta sceso dall’auto, di aver visto una persona a terra (FOTO). Poi il vuoto». E’ questa la versione, decisamente lacunosa, fornita alla polizia municipale dal pirata della strada che sabato pomeriggio in via Andrea Costa ha travolto sulle strisce e ucciso un pedone di 81 anni, Sergio Cristoni, residente con la moglie a poche decine di metri dal luogo dell’impatto. L’investitore era poi fuggito sgommando, non prima di aver alzato il baule della sua Ford Fiesta grigia per impedire che i testimoni annotassero la targa. Ma qualcuno aveva fatto in tempo a prendere una lettera e due numeri della stessa targa, quindi il cerchio si stava stringendo attorno al ‘pirata’, tanto che il procuratore aggiunto Valter Giovannini domenica aveva detto: «Lo prenderemo, è solo questione di tempo».

Sentendosi ormai con le spalle al muro l’uomo, accompagnato dai suoi avvocati, si è presentato spontaneamente ieri mattina, poco prima delle 11, al comando della polizia municipale in via Ferrari. Si tratta di Mauro Bartolini, operaio di 50 anni residente con i genitori in zona Battindarno, con precedenti per droga e reati contro il patrimonio. Sentito fino al tardo pomeriggio, al termine dell’interrogatorio è stato arrestato e portato in carcere, come disposto dal pm Domenico Ambrosino, che ora dovrà decidere quale misura chiedere nell’udienza di convalida davanti al gip che si terrà nei prossimi giorni. Le accuse per il 50enne, difeso dagli avvocati Andrea Pascerini e Simone Zambelli, sono omicidio colposo e omissione di soccorso.

Bartolini ha detto di aver deciso di presentarsi dopo essersi consultato con il fratello e dopo aver capito da giornali e tv che ormai aveva le ore contate. Poi però si è trincerato dietro molti «non ricordo».

«Non ho visto quel signore attraversare la strada – ha raccontato – Ho solo sentito un urto e, una volta sceso dalla macchina, ho visto una persona a terra. A quel punto sono entrato nel panico e non ho capito più nulla. Ero sconvolto, non ricordo cos’è successo dopo, nemmeno di aver aperto il baule prima di andare via».

Quello che è successo dopo l’hanno ricostruito gli inquirenti attraverso diverse testimonianze. Il ‘pirata’ prima ha urlato e imprecato, poi, in preda alla stizza, ha dato un calcio a un cartellone pubblicitario. Quando ha visto un testimone che stava per fotografare con il telefonino la targa, si è fiondato in auto ed è scappato a tutta velocità dopo aver alzato il baule.

Non è finita. Altri testimoni hanno ricostruito le fasi della rocambolesca fuga e dal loro racconto emerge che solo per puro caso non è accaduta una seconda tragedia.

Bartolini infatti ha imboccato a gran velocità via De Coubertin contromano, rischiando un frontale, poi ha preso via Saragozza e dopo via della Barca, occupando la carreggiata sbagliata tanto da sfiorare un secondo frontale con una vettura che proveniva dall’Asse attrezzato. I guidatori hanno fornito alla polizia municipale riscontri precisi, a cominciare dal portellone alzato della Fiesta impazzita.

Dal momento della fuga era scattata un’imponente caccia all’uomo da parte della municipale, dei carabinieri e della polizia di Stato. Oltre alla targa, gli inquirenti avevano alcune immagini delle telecamere, comprese quelle fornite da un automobilista che aveva una microtelecamera installata sulla propria vettura, e anche diversi pezzi della Fiesta rimasti sul selciato, fra cui un fanale. Insomma, prima o poi sarebbero risaliti all’auto e, da lì, al proprietario.

Dopo l’arresto il pm Giovannini si è complimentato con municipale, polizia e carabinieri e come lui anche il sindaco Virginio Merola ha espresso la propria soddisfazione: «Ringrazio la Procura per il lavoro di indagine svolto e mi congratulo con la polizia municipale per avere lavorato 48 ore senza sosta, attività che ha portato all’identificazione e all’arresto del pirata della strada che sabato scorso ha ucciso Sergio Cristoni in via Andrea Costa».