Morì per un tumore all’utero, assolti i tre ginecologi finiti sotto accusa

Per la scomparsa di Valentina Punzo, 37 anni di Castel Maggiore, finirono a processo i medici in servizio all’ospedale di Bentivoglio

Medici

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Bologna, 3 novembre 2014 - Assolti 'per non aver commesso il fatto'. È la sentenza del giudice del tribunale di Bologna Valentina Tecilla per tre ginecologi (uno dei quali deceduto a processo in corso, ma per il quale è stata comunque pronunciata l’assoluzione), accusati di omicidio colposo per la morte di Valentina Punzo, postina 37enne di Castel Maggiore, scomparsa il 21 agosto 2008 per un tumore all’utero.

Inizialmente erano quattro i medici, all’epoca dei fatti in servizio all’ospedale di Bentivoglio, per cui la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio. Uno di loro, però, aveva scelto il rito abbreviato ed era stato condannato a sei mesi, con sospensione della pena, e al pagamento di una provvisionale di 190 mila euro alla persona offesa. Gli altri, due dei quali assistiti dall’avvocato Sabrina Di Giampietro e uno dall’avvocato Vittorio Manes, hanno optato per il dibattimento e sono stati assolti. Secondo l’accusa (pm Claudio Santangelo) la morte della donna per edema polmonare era stata causata da ritardi, negligenze ed esami clinici non fatti. Una tesi che il giudice non ha accolto, pronunciando tre assoluzioni.

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