Camst e Magneti Marelli, 150 assunzioni

Soddisfatta la Fim, mentre la Fiom è critica sul contratto di Fca

Bologna: Antonella Pasquariello, presidente di Camst (Foto Dire)

Bologna: Antonella Pasquariello, presidente di Camst (Foto Dire)

Bologna, 5 febbraio 2016 - Eppur si muove qualcosa nel mondo del lavoro bolognese. Sono due le buone notizie che arrivano sul tema assunzioni, e da settori diversi. Il primo è quello della ristorazione, dove Camst ha annunciato ieri un programma di 100 assunzioni di giovani sotto i 35 anni, 250 stage formativi e 300 stage con finalità sociali.

Sono i particolari di un manifesto per i giovani e le imprese che si chiama ‘Dire, fare, futuro’ e che verrà presentato il 13 febbraio alla presenza del rettore Francesco Ubertini e di Gianluca Dettori, ideatore di Shark Tank. «Questo manifesto – spiega la presidente di Camst, Antonella Pasquariello – rappresenta un’ulteriore sfida sul tema del lavoro che si traduce da subito in obiettivi concreti». L’auspicio della presidente è che altre aziende aderiscano.

La seconda buona notizia arriva invece dal mondo dell’automotive, che ha risentito positivamente della ripresa arrivata nel 2015. E’ il caso di Magneti Marelli, che nel corso dell’anno ha stabilizzato 40 persone nei suoi stabilimenti bolognesi, tra via Pasubio e Crevalcore. Così come, sempre grazie ai risultati, sono arrivati per i dipendenti premi di risultato dai 1.200 ai 1.600 euro.

Soddisfatto Massimo Mazzeo, delegato Fim: «Questo premio nasce dall’incrocio tra qualità e organizzazione del lavoro, che era alla base dell’accordo separato da noi siglato in Fiat». Per Roberta Castronuovo, segretaria generale Fim, «il nostro sindacato ha sottoscritto il contratto in Fca nella convinzione che un nuovo modello basato sulla partecipazione potesse dare ai lavoratori un’adeguata copertura contrattuale e retributiva, proprio grazie ai premi». Critica la Fiom-Cgil, che non aveva siglato quel contratto e che ora accusa il gruppo Fca di creare disparità di retribuzioni tra i metalmeccanici in seguito all’applicazione di un contratto che premia alcuni a discapito dell’aumento dei minimi tabellari per la paga base.

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