Bologna, 6 ottobre 2015 - Lo sgombero annunciato ancora non c’è stato, almeno fino a metà mattina, per il centro sociale lgbt “Atlantide” di Bologna, dal Cassero di porta Santo Stefano. Un centinaio di persone ha però dato vita a un presidio di fronte al Atlantide, davanti al circolo anarchico “Berneri“: cartelli, striscioni, canzoni e invettive contro il sindaco Virginio Merola e la Procura (FOTO).
Davanti alla porta di Atlantide, invece, sono stati piazzati dei bicchieri pieni di liquido rosa. “Così - dicono i manifestanti - se vorranno sgomberarci dovranno sporcarsi le mani”.
Anche se il tono del presidio è prevalentemente ironico, con i manifestanti che cantano alcune canzoni famose modificando i testi in chiave lgbt, non mancano slogan e accuse contro il Comune, che sarebbe ormai “commissariato dalla Procura”.
Nel mirino dei manifestanti c’è soprattutto il sindaco, che secondo i manifestanti “con le sue parole di ieri sulla ‘lobby gay’ ha fatto suo il linguaggio dei razzisti e degli estremisti di destra”.
A fine manifestazione, il collettivo annuncia le prossime mosse, a cominciare dalla campagna virale "#atlantideovunque", con cui vuole far sapere che, anche se verrà' "cacciato" dalla sua sede storica, continuerà a portare avanti la sua attività. Per le 20.30 di questa sera è in programma un'assemblea pubblica "per organizzare le prossime iniziative".
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro