Augurarsi il male di Volkswagen? Meglio di no

Lettere al direttore

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 5 ottobre 2015 - Impadronendosi di diverse industrie automobilistiche europee la Germania ha mostrato ancora una volta la sua “volontà di potenza”. Con lo scandalo Volkswagen è arrivato il momento di ridimensionarla ancora, prima che continui a nuocere.  Gianni Oneto P.s. E le altre marche d’auto ed i materiali sono davvero cosi ineccepibili

Risponde Massimo Gagliardi, vice direttore de il Resto del Carlino

IL MONDO è di chi se lo prende. Battute a parte, il capitalismo renano è cresciuto tanto perché quando c’era da conquistare ad esempio il mercato cinese, governi e aziende tedeschi hanno lavorato tanto e bene. Quando erano in crisi (primi anni Duemila) hanno varato una riforma del lavoro di cui ora raccolgono i frutti. Per stare in Italia, dieci anni fa la Fiat era sull’orlo del fallimento; arrivato Marchionne ora si chiama Fca e propone a Gm di fondersi. Chi l’avrebbe detto? Augurarsi il male di Volkswagen, inoltre, nuocerebbe a tante nostre aziende della componentistica che per quel gruppo lavorano. Il punto sta nel suo post scriptum: siamo sicuri che lo stesso problema non riguardi altri marchi? In quel caso, cosa diremo?

massimo.gagliardi@ilcarlino.net

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