Una ruspa per eliminare certi privilegi

Beppe Boni

Beppe Boni

Bologna, 21 novembre 2014 - Nella mia azienda, il rimborso per cene o pranzi avviene se dietro gli scontrini o ricevute indico con chi ero, nome e azienda. A chi controllava questi ‘affamati’, non è mai venuta un’idea così banale ma efficace? Ho sempre pensato che se il pubblico mutuasse dal privato, le cose funzionerebbero molto meglio.

Stefano Gubellini, Castenaso (Bologna)

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni 

La politica e il settore pubblico hanno sempre goduto di una extraterritorialità senza limiti rispetto ai comuni cittadini che lavorano nel privato, e come lei sottolinea, devono rispettare poche regole ma chiare, soprattutto nei rimborsi spese. Per troppi anni,in modo particolare nelle Regioni, i controllori erano anche i controllati e tutti, dai consiglieri ai dirigenti, si sono ritagliati in silenzio benefit da record mondiale. Così abbiamo visto premi a pioggia e sempre al massimo dati in automatico ai dirigenti, rimborsi senza limite e senza controllo ai consiglieri, stipendi da top manager a fronte di impegni meno che part time, società controllate che servono da poltronifici per gli amici degli amici. Oggi fra scandali e inchieste l’aria è cambiata. Però la politica costa ancora troppo e certi privilegi del settore pubblico andrebbero limati. Serve una ruspa.

beppe.boni@ilcarlino.net

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