“Azzannato alla gola nel bosco: è stato un cane o un lupo”

Castiglione, aggredito un 60enne: prelevati campioni per l’Ispra. L'opinione dell'esperto

Un lupo (Olycom)

Un lupo (Olycom)

Castiglione De Pepoli (Bologna) - Azzannato alla gola e al braccio sinistro. «Ero nel bosco a funghi, da solo. Sono stato aggredito da un animale... Un cane, forse un lupo. Mi ha sorpreso alle spalle». Questo ha raccontato un 60enne ai medici del pronto soccorso di Villa Nobili, a Castiglione dei Pepoli, sull’Appennino bolognese, dove vive. È arrivato all’ospedale sabato mattina, accompagnato da un familiare e sotto choc. Sulla pelle i segni lasciati dai morsi di un canide. «Un animale potente», l’osservazione di chi ha visto lo scempio. Le ferite sono state ricucite con decine di punti, tra i 150 e i 200. Poi un controllo dagli Otorini al Maggiore di Bologna per scongiurare altri problemi. Oggi l’uomo tornerà a casa. È ancora provato e, raggiunto al telefono, chiude la strada alle curiosità: «Non voglio dire nulla». Per avere il ‘nome’ dell’aggressore si dovrà aspettare ancora qualche giorno. La polizia provinciale ha prelevato campioni dagli indumenti e li ha spediti all’Ispra, l’istituto per la protezione e la ricerca ambientale di Ozzano, nel Bolognese. «Se è un cane è anche peggio», ragiona un addetto ai lavori. Un centinaio i lupi censiti sull’Appennino.

In paese non si parla d’altro. Riaffiorano paure antiche, incredulità e domande. Tra la piazza e i bar si confrontano – e scontrano – due fazioni, le solite. «Il lupo non attacca l’uomo». «Che ne sai, è stagione di cucciolate, se era una femmina e ha fiutato il pericolo...». In mezzo i cercatori di funghi, in allarme. Vanno sul pratico: «Quella è una zona che batto anch’io, vorrei sapere com’è andata».

Il cercatore di funghi ha raccontato di essere stato attaccato nel bosco sopra al paese, a 150 metri dalla strada che sale fino al Monte Baducco, tra splendidi castagneti e sentieri molto amati dagli escursionisti. Gli indizi lasciano pensare più a un cane rinselvatichito che a un lupo. Guardando indietro: meno di due mesi fa a Pian di Setta, sempre in zona, un uomo è stato ferito a una spalla da un cane. Pareva un animale randagio, poi la polizia provinciale ha scoperto che aveva un padrone. «Qui è pieno di bracconieri, di gente che ha il cane ma non lo tiene come si deve, magari lo picchia – si sfoga la famiglia del fungaiolo azzannato –. E invece... dagli subito al lupo. In ospedale sono arrivati addirittura due cacciatori. Ma il vero colpevole è sempre l’ignoranza dell’uomo!».

Parla l'esperto.

Mauro Delogu, professore a Veterinaria, a Bologna. I lupi aggrediscono l’uomo?

«No, lo dice la storia. Episodi occasionali in Siberia e in Canada. Ma sono animali molto più grandi dei nostri, isolati con un metro di neve e niente da mangiare. Per trovare aggressioni da noi bisogna tornare indietro di 150 anni. Però, all’epoca, i lupi avevano la rabbia». Si parla molto di cani rinselvatichiti. «In questo caso le aggressioni sono molto frequenti, qualche volta fatali. Sono animali abbandonati a se stessi, che magari partoriscono cuccioli che vagano nei boschi». L’episodio di Castiglione deve destare allarme? «Assolutamente no. Il randagismo è un problema soprattutto perché la gente abbandona gli animali. In questa stagione poi... Ecco, l’aggressione si potrebbe spiegare così». L’Ispra sta facendo le indagini genetiche. «Alla fine sapremo se è stato un cane o un lupo». 

 

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