Bimbi violati e complicità indirette

La lettera. Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 1 maggio 2016 - Leggo sempre più spesso storie di bambini e ragazzine violate dove sono coinvolti insospettabili cittadini, sacerdoti, padri di famiglia come nel caso della piccola Yara Gambirasio. Ora il caso della piccola Fortuna, uccisa a Napoli da un adulto che la insidiava. Il mondo diventa più violento? Perchè sempre i più piccoli finiscono nel tritacarne? Dobbiamo indignarci di più. Saverio Neri, Mantova

 

Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

L’indignazione è necessaria ma non sufficiente. Dobbiamo ribellarci con le coscienze e con i fatti. I bambini, come gli anziani, hanno necessità di tutele che la sola legge non riesce a fornire. La famiglia, gli adulti, i conoscenti devono essere i guardiani degli innocenti. Il caso di Napoli è emblematico. Il degrado del luogo dove viveva la piccola Fortuna è evidente. E i bambini ne sono le prime vittime. Nessuno si era mai accorto che quel degrado per i piccoli equivale all’inferno? I sospetti sul presunto violentatore (ora arrestato) erano diffusi ma nessuno si è mai tanto indignato da far scattare la molla degli accertamenti. Il silenzio o la sottovalutazione sono sempre complici indiretti degli aguzzini e dei delinquenti.

beppe. boni@ilcarlino.net

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