Con BellBoy sul cellulare si fa shopping nei negozi

Tommaso Tani lancia l’alternativa al commercio online Speciale startup "It.generation"

Tommaso Tani, 27 anni, ha lanciato l’iniziativa

Tommaso Tani, 27 anni, ha lanciato l’iniziativa

Bologna, 13 novembre 2015 - Il sogno di tutti? Prendere il cellulare e mandare un messaggino con la lista della spesa a qualcuno che, poi, vada negozio per negozio per nostro conto e venga a bussarci con le sportine piene. Tommaso Tani, neolaureato di 27 anni, aquilano d’origine, bolognese acquisito, tanto ha fatto che l’ha trasformata in realtà. Così è nato Bellboy, un servizio che partirà a dicembre a Bologna, con la speranza di allargarsi altrove.

Tani, ecco un altro sito di e-commerce.

«La nostra idea parte da un altro presupposto: se oggi compriamo online è principalmente per pigrizia e non certo perché nei negozi delle nostre città non troviamo certi prodotti. Ciò che manca, allora, è semmai un servizio a domicilio che eviti a chi non ha tempo, possibilità o voglia, l’azione del recarsi di persona in negozio».

Questa l’idea. Poi cos’è successo?

«Sono passati due anni tra il reperimento dei finanziatori, italiani e stranieri, il lavoro con dei programmatori e un periodo di testing del servizio. Ora siamo pronti: da metà dicembre l’app di Bellboy sarà scaricabile sull’Apple Store e presto anche su Android».

Cosa fa la vostra app?

«Intanto non è una vera e propria app, bensì una tastiera di Whatsapp, il servizio di messaggistica per smartphone più diffuso oggi».

Una tastiera?

«Sì, con l’unica differenza che, anziché le lettere o le emoticons, avrà delle categorie merceologiche o dei negozi specifici e, al loro interno, le foto dei singoli prodotti, tramite cui effettuare l’ordine».

Ci faccia capire.

«Ho bisogno di una scheda di memoria usb, di una sciarpa che ho visto in centro e di un chilo di tortellini freschi. Vado su Whatsapp e scrivo a Bellboy. Si aprirà la mia tastiera speciale dove potrò selezionare la scheda di memoria, la sciarpa dall’icona del negozio dove l’ho vista esposta e un chilo di tortellini dallo scaffale del negozio di cui mi fido».

Non penserete di avere inventato gli acquisti online.

«No, ma li abbiamo circoscritti in un contesto cittadino. Dove ci sono almeno due valori aggiunti: i tempi veloci e la conoscenza diretta dei negozi. Vede, io non sto comprando dei tortellini qualsiasi, ma i tortellini di quel negoziante di cui mi fido. La stessa cosa vale per un pantalone, un vino o un qualsiasi prodotto. Poi c’è il tempo: il nostro servizio è più simile a quello della pizza a domicilio o della chiamata di un taxi che a quello di un acquisto online: faccio la richiesta, mi risponde un addetto di Bellboy che mi fornisce il suo nome, numero e il tempo che ci metterà a portarmi il prodotto, con annesso scontrino: particolare importantissimo».

Cosa cambia con lo scontrino?

«Che, in caso di problemi, difetti o cambi non dovrò compilare moduli online, scrivere lettere in inglese o telefonare a call center. Mi basterà andare con lo scontrino in mano direttamente in negozio. Tutta un’altra storia».

Sono molti in città i negozi che hanno accettato?

«Abbastanza per partire. E altri continueremo a selezionarne da qui a dicembre, tra nostre proposte dirette e le richieste che riceviamo su www.bellboy.it. Poi in fondo al negoziante non chiediamo altro che ricevere la nostra telefonata e preparare il pacchetto per il nostro addetto, che pagherà l’acquisto al suo arrivo».

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