Bersani alla Festa dell'Unità: "Le Primarie ci vogliono ma sono un rischio"

Bologna, 29 agosto 2014 - "Ho sempre pensato che le primarie ci vogliono, ma presuppongono un partito che delimiti il campo della discussione e che dia anche indicazioni rischiando di essere smentito". Pierluigi Bersani si è espresso così sulla ormai prossima competizione politica del Pd in Emilia Romagna. Il rischio, ha detto, è diventare "uno spazio con 4-5-10-15 candidati del Pd e dove chi ha maturato una grande esperienza amministrativa, pur essendo giovane, magari non se la sente di partecipare".

Bersani ha inoltre commentato la scelta del sindaco di Imola, Daniele Manca, di non candidarsi: "Che non ci sia un contendente di quel profilo certamente non è il massimo". "In mezzo a questi - ha detto - ci stava bene". Bersani ha smentito l'esistenza di un accordo con Matteo Renzi sul nome di Manca: "In queste settimane si e' detto che io stavo facendo un patto e poi che non volevo le primarie - ha spiegato l'ex segretario - ma io ho sempre pensato che le primarie ci vogliono, ma presuppongono un partito". Ovvero, "un soggetto politico che organizzi il confronto delle idee, che delimiti il campo della discussione e che dia anche indicazioni rischiando di essere smentito dalle primarie". Insomma, "questo strumento coccoliamolo un po' e per coccolarlo bisogna che pensiamo a un oggetto che chiamiamo partito". Bersani ha rivelato che ha un candidato "preferito": "Ce l'ho e lo diro', ma non e' il giorno giusto: le bocce non sono ancora ferme e bisogna avere la correttezza di aspettare che tutti i candidati facciano le loro valutazioni". Ai nomi in campo ("Tutta gente di serie A"), pero', ha inviato un invito: "Si risparmiassero la giaculatoria sull'innovazione, perche' il problema e' sentirsi dire 'come' e 'che cosa' e mettendo a disposizione anche competenze ed esperienze: non vorrei - ha concluso - che aver fatto la gavetta diventasse un handicap".