Domenica 5 Maggio 2024

Sciopero, via ai cortei: secchi di letame contro l'ufficio protesti e la sede Ncd in Santo Stefano

Cas e Cua lanciano uova di vernice contro le agenzie interinali e la Carisbo. Via Rizzoli gremita sotto il palco della Cgil. Làbas, Tpo e Hobo mandano in tilt il traffico in centro (FOTO / VIDEO)

Corteo in centro (Foto Giulia Guandalini)

Corteo in centro (Foto Giulia Guandalini)

Bologna, 12 dicembre 2014 - "Se cercate i licenziati siamo qua! ". Ecco lo sciopero generale Cgil-Uil (FOTO / VIDEO)  a Bologna: circa 500 persone si sono ritrovate alle 9 in piazza Azzarita per dire no al Jobs Act, no alle politiche economiche del governo Renzi, no alla legge di stabilità e alla riforma della pubblica amministrazione. Il corteo è partito alle 9.30 per congiungersi con l'altro serpentone in attesa a piazza dei Martiri. Obiettivo via Rizzoli e il cuore di Bologna.

I primi slogan sono contro il governo e i primi striscioni contro Unipol e Mondi Silicart: "più profitto più licenziamenti" le scritte comuni alle due proteste. Molto rumorosi i lavoratori Silicart, che lamentano l'imminente chiusura dello stabilimento di  Anzola dell'Emilia (fine 2015) e il trasferimento del lavoro in altri stati europei "Con questo Jobs Act non avremo nemmeno più il paracadute della cassa integrazione straordinaria" dicono i rappresentanti sindacali dalle prime file del corteo.  

La protesta ha paralizzato prima via Don Minzoni e poi via Marconi tra fischietti, urla contro  il governo e sinistri rulli di tamburi. Nel cordone di protesta presenti anche i lavoratori delle Poste, del teatro Comunale di Bologna, della Linetech e la rappresentanza sindacale Fiom assieme ai Giovani democratici. Con il corteo confluito da via Amendola i manifestanti sono diventati oltre un migliaio. Musica ad altissimo volumi e "Bella Ciao" (VIDEO) come inno comune alla protesta. In testa alla protesta Giuliano Zignani, segretario generale Uil Bologna Emilia Romagna.

Alle 11 palco sotto le Due Torri e tutto il corteo, almeno 30mila persone, unito per protestare nel cuore di bologna contro il governo Renzi e la riforma del lavoro. "Una riforma del lavoro non è un selfie" ha detto Maurizio Lugli, presidente camera del lavoro di Bologna, davanti a una via Rizzoli gremita fino al Nettuno. Duro contro l'esecutivo ancora Zignani di Uil: "Tanti annunci e le tutele se ne vanno. Renzi non hai capito? Chi non ha votato non è andato a votare contro di te, contro la tua politica, contro le cose che non fai, contro le promesse che non mantieni".

"Così non  va: cambia registro Renzi, cambia davvero verso". Dopo i primi fumogeni arancioni è la volta di  Franco Martino, segreteria nazionale Cgil: "Questo non è un canto del cigno. Noi lotteremo ancora nei prossimi mesi, queste leggi di riforma devono cambiare e noi ci batteremo. Contratteremo nelle aziende e sul territorio. Per i giovani senza lavoro e per i pensionati che non hanno ancora le 80 euro. Non abbiamo pregiudizi contro Renzi. Vogliamo che si estendano diritti ai lavoratori, non che si tolgano a chi ce li ha. Governo senza sindacati: non si può. Le riforme si fanno insieme"

Puntualissimi anche gli attivisti di Cua e Cas sono partiti in corteo da piazza XX Settembre. Prima azione dimostrativa in via Mascarella, dove sono state lanciate delle uova di vernice contro le sedi di due agenzie interinali, GiGroup e Adecco. Poi hanno svoltato in via Irnerio dove hanno imbrattato la sede Carisbo. Il corteo, un centinaio di persone, ha proseguito attraverso il centro, giù per via Oberdan, attraverso Marsala, Zamboni e Petroni. In piazza Aldrovandi sono stati lanciato fumogeni e uova di vernice contro l'Unicredit. Poi davanti alla sede del ministero dei Lavori pubblici (VIDEO) è stato affisso uno striscione. C'erano alcuni carabinieri (tra cui il comandante provinciale) e uno di loro è stato spintonato dai ragazzi.

Epilogo del corteo di Cas e Cua: una rissa lampo tra ragazzini del Cas, che ha coinvolto, loro malgrado, anche alcuni automobilisti in uscita dal parcheggio di piazza VIII Agosto.

Lanciando insulti contro il premier Matteo Renzi, insieme a slogan evergreen come "Blocchiamo tutto" e "Diritti a spinta", il corteo di Cua e Cas sta percorrendo Strada Maggiore, dove hanno imbrattato le vetrine della Carige. Quattro ragazzi hanno tallonato un agente della Digos, provando a coprirgli la videocamera con cui riprende la manifestazione durante i lanci di vernice. Ora il corteo si sta piazzando sui viali con l'intento di bloccare il traffico.

Insorgi, organizzati, unisciti per protestare contro il Jobs act, la buona scuola e il governo Renzi è il messaggio lanciato dai 150 attivisti di Làbas, Tpo, Hobo, studenti medi autorganizzati e Adl Cobas che sono partiti in corteo alle 9.30 da piazza San Francesco. I manifestanti stanno sfilando per via Barberia dove il traffico è completamente in tilt anche a causa dello sciopero della polizia municipale che ha impedito di chiudere la strada. 

Alcuni ragazzi del corteo degli studenti medi autorganizati e degli Adl Cobas giunti di fronte alla Banca d'Italia, in piazza Cavour, hanno indossato delle maschere di Lupin e attaccato manifesti contro l"austerity, mentre dal corteo si alzava il coro "noi la crisi non la paghiamo". Mentre il corteo percorreva via De' Chiari un gruppo di manifestanti ha deviato il percorso e imboccato vicolo Monticelli alcuni ragazzi vestiti da Babbo Natale hanno lanciato fumogeni e due secchi di feci contro le porte dell'ufficio protesti della Corte d'appello. 

Giunti in via Santo Stefano, è stato lanciato altro letame all'interno del palazzo che ospita la sede del Nuovo centro destra, al civico 43. Il corteo si è poi mosso in direzione zona universitaria e in vicolo trombetti, di fronte la sede dell'ufficio tirocini e stage dell'università, è stato affisso il manifesto "io non lavoro gratis" mentre altri ragazzi appendevano simbolicamente degli slip perché "è cosi che ci avete ridotto, in mutande", gridavano dal corteo. I manifestanti ora sono fermi in porta San Donato dove stanno bloccando il traffico. 

Questa mattina sono quattro cortei dei sindacati e antagonisti che attraversano la città per protestare contro Jobs Act, precarietà, ‘Buona scuola’ e corruzione politica. Cgil e Uil, promotori della protesta, sono scesi in piazza alle 9 con due cortei: uno da piazza Azzarita e uno dal teatro Testoni, che raggiungeranno via Rizzoli per il comizio conclusivo di Franco Martini, della segreteria Cgil nazionale, e Giuliano Zignani, segretario della Uil provinciale e regionale. «Le nostre saranno piazze senza astensione, contro un governo che segue gli appunti di Confindustria», ha spiegato Vincenzo Colla, segretario regionale della Cgil. 

I disagi previsti per questo nuovo sciopero generale riguardano non solo gli enti pubblici, ma anche quelli privati. Gli autobus restano fermi dalle 8,30 alle 16,30, così come il trasporto aereo in sciopero dalle 10 alle 18. Il personale ferroviario regionale e nazionale, invece, sciopera per sette ore, dalle 9 alle 16. Incrociano le braccia per tutta la giornata anche i lavoratori di Hera e Telecom, che garantiscono solo gli interventi urgenti, così come il personale ospedaliero, che eroga solo i servizi d’emergenza.  

Molto caldo anche il fronte delle scuole primarie: alle materne e alle elementari si rischia una vera e propria emergenza pasti, a causa dello sciopero del personale di Seribo, la società che gestisce le mense nelle scuole, tanto che il Comune ha chiesto alle famiglie di preparare il pranzo al sacco per i figli.

Hanno collaborato Nicoletta Tempera, Paolo Rosato e Francesco Pandolfi