Bologna, l’ultima idea di Tacopina: acquistare il centro tecnico di Casteldebole

L'avvocato americano ha incontrato Marchesini, il proprietario

Joe Tacopina al Dall'Ara (Schicchi)

Joe Tacopina al Dall'Ara (Schicchi)

Bologna, 22 ottobre 2014 - C’è stato, pochi giorni fa, prima che il nuovo presidente del Bologna tornasse a New York, un incontro fra Joe Tacopina e Luciano Marchesini ( fondatore e presidente onorario della Galotti costruzioni, oggi presieduta dal figlio Luigi): argomento della chiacchierata, il centro tecnico di Casteldebole, intitolato a Niccolò Galli, che da metà degli anni Settanta ospita i rossoblù.

Ancora non c’è nulla di ufficiale, ma sembra quasi fatto l’accordo di acquisizione da parte di Tacopina e Saputo di quei terreni. In poche parole: Joe e Joey stanno seriamente pensando all’ipotesi di comperarsi il centro tecnico e forse anche parte dell’area circostante (sempre di proprietà dei Marchesini) per dare al Bologna una casa di lavoro all’avanguardia.

Granarolo addio, con tutto quello che ne conseguirà e con l'impressione che, in proposito, di Guaraldi potremo risentir parlare abbastanza presto. Come hanno già detto i rappresentanti della Regione e la sindaco di Granarolo (Daniela Lo Conte, eletta lo scorso maggio, oggi alle prese con un problema che ha ereditato), la disdetta degli accordi da parte del Bfc causerebbe, con ogni probabilità, un immediato contenzioso. Ma Tacopina e Saputo hanno ragionato pensando al futuro. Se esiste un accordo anche per la ristrutturazione del Dall'Ara, effettivamente non ha alcun senso portare la squadra ad allenarsi dalla parte opposta della città, avendo a disposizione un centro tecnico che dista pochi minuti dallo stadio.

Da ormai quarant'anni Casteldebole è il luogo di lavoro del Bologna e della sua Primavera. Ma è ovvio che, pensando di allargare i confini dello stesso centro, la nuova proprietà abbia in animo di riunire tutte le squadre sotto uno stesso tetto, cosa che, in prospettiva, candida Di Vaio a coordinatore del settore giovanile con la prima squadra, con l'impegno di dare a tutte le formazioni rossoblù, da quelle dei Pulcini in su, la stessa impronta educativa e tecnica. Va detto che nel corso dei decenni Luciano Marchesini, che in passato è stato anche consigliere e azionista del club, ha riservato un trattamento di favore a quasi tutte le gestioni che si sono susseguite, concedendo sconti e dilazionamenti molto comodi nei pagamenti, soprattutto quando, dal punto di vista economico, i dirigenti del club mostravano la corda.

La decisione di Tacopina e Saputo contribuisce ad allargare gli orizzonti rossoblù. Se due impianti all'avanguardia (stadio e centro tecnico) diventassero patrimonio del club, il futuro sarebbe roseo. È patrimonializzando più di 200 milioni di euro attraverso il nuovo stadio, che la Juve ha ricominciato a ingaggiare grandi giocatori e a vincere gli scudetti.

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