Bologna, riaprono gli abbonamenti. Si punta a quota diecimila

Bologna, 20 ottobre 2014 - L’ABBONATO ‘ZERO’ dell’era Tacopina è quello che dopo l’11 maggio, giorno dell’onta della retrocessione in B, l’aveva giurato: «Fino a quando Guaraldi sarà il presidente non farò più l’abbonamento...». Poi Guaraldi è caduto, sul pianeta Bologna sono sbarcati gli americani e una delle prime mosse di Tacopina (e dello staff di professionisti d’oltreoceano che ha portato con sé) è stato riaprire la campagna abbonamenti. «Non puoi perderti emozioni così», recita lo slogan che da ieri si legge nell’home page del sito ufficiale rossoblù, col faccione rassicurante di Tacopina che guarda verso un futuro radioso mentre sullo sfondo i tifosi della curva Bulgarelli inneggiano a lui. Oggi riaprono i punti vendita Lis-Lottomatica (in alternativa ci sono: www.lisclick.it, il call-center e il negozio Luca Elettronica in via Emilia Levante 47), partendo dal bottino delle 8.076 tessere fatto registrare l’11 settembre, quando chiuse la campagna estiva. GIÀ QUELLO fu un dato ragguardevole considerando il fresco cazzotto allo stomaco della retrocessione. Il fatto che molti tifosi allora abbiano fatto l’abbonamento ‘nonostante Guaraldi’ induce oggi gli americani a ritenere che, rimosso Guaraldi, molti possano festeggiare la ’Liberazione’ acquistando la tessera. I prezzi, che fanno riferimento a tutti i settori (esclusa la curva San Luca, che resta chiusa), sono leggermente ritoccati verso il basso rispetto alle tariffe estive, dovendo scontare sul totale le quattro partite casalinghe già disputate. LA CURVA, per esempio, costa 125 euro contro i 140 dell’estate. Restano immutate le regole: serve la tessera del tifoso. E chi ha deciso di non farla anche sotto le Due Torri ha aggirato l’ostacolo acquistando, a prezzo maggiorato, il voucher per le gare casalinghe. Tacopina spera che l’effetto trascinante dell’arrivo degli americani e del secondo posto faccia sentire i benefici effetti anche ai botteghini. I 10.819 abbonamenti che ha fatto quest’anno il Bari e i 10.270 del Catania non sembrano traguardi irraggiungibili.