Bologna, Claudio Fenucci: "Tornare in A è fondamentale"

Il nuovo ad: "C'è anche la volontà ferma di investire in un progetto a lungo termine"

Claudio Fenucci

Claudio Fenucci

 Bologna, 20 novembre 2014 - "Oggi è un altro grande giorno per il futuro del Bologna. Un mese fa circa, il signor Saputo e io vi abbiamo annunciato che il futuro del club sarebbe stato un futuro glorioso e oggi è uno di quei giorni. Fenucci è uno dei top manager non solo in Italia, ma anche in Europa".

Con questo importante biglietto da visita, il presidente Joe Tacopina ha presentato il nuovo amministratore delegato del club rossoblù, Claudio Fenucci. "Un uomo rispettato ovunque, una delle migliori persone che io conosca. E' un onore averlo con noi", ha aggiunto l'avvocato newyorkese. "Dopo una presentazione cosi, potrò fare solo peggio in futuro", ha esordito Fenucci (sorridendo), per poi lasciare subito il microfono alle domande.

Nei progetti c'è quello di mutuare il modello romanista: quanto tempo ci vorrà per sistemare i conti del club? "Esisterà un modello Bologna perché ci sono delle specificità che vanno conservate. La situazione è complessa perché il club sta pagando le conseguenze economiche di una retrocessione, ha un indebitamento importante: tutto è a conoscenza degli azionisti. Abbiamo risorse e mentalità per poter partire con risanamento di conti e investimenti. Dobbiamo investire su iniziative che consentano di incrementare i ricavi. I tempi saranno quelli necessari per sviluppare un piano così complesso: dipenderanno dalle risorse e anche dai tempi di risposta dei soggetti con cui dialogheremo. C'è la volontà ferma di investire in un progetto a lungo termine". Quali le priorità? "La responsabilità che sento oggi è più ampia rispetto a quando c'è una monoproprietà, come a Lecce. Prima farò valutazioni sulle risorse che abbiamo, poi elaboreremo una strategia di breve, medio e lungo termine" Il suo ruolo nella parte sportiva? "Sono sempre stato abituato a prendere decisioni condivise con gli azionisti. Ho creduto nel progetto di Joe e dei suoi partner. Joe ha una visione del Bologna molto più ampia di quella attuale, un entusiasmo incredibile verso questa piazza". Rivedere alcuni contratti per abbassare monte-ingaggi? "E' una delle decisioni che condivideremo con gli azionisti. Tornare in A è fondamentale: sicuramente c'è la volontà di investire sulla parte tecnica" Cosa l'ha convinta a venire a Bologna? E le differenze con la Roma? "La scelta di venire qui nasce dall'entusiasmo di Tacopina e dalla presenza di altri azionisti molto importanti. Fare confronti con Roma è difficile, purtroppo qui la situazione è più complicata per il fatto di essere in B". Mercato di gennaio: che intenzioni avete? E chi sarà il direttore sportivo? "Prima si torna in A, più le altre risorse possono essere destinate per investimenti in altre strutture, come il Dall'Ara o la trasformazione di Casteldebole in academy. Abbiamo una rosa di giocatori che sta facendo bene guidati da un allenatore bravo. Abbiamo un diesse che ha fatto un buon lavoro in un momento molto difficile. Vogliamo migliorare questo club attraverso l'ingresso di nuove figure professionali, come ad esempio Marco Di Vaio. Corvino? Abbiamo lavorato 6 anni insieme ed è uno dei migliori direttori sportivi d'Italia". Ruolo di Di Vaio definito? "No. L'ho conosciuto da poco, ragazzo molto intelligente, rappresenta un simbolo per la città: credo che troveremo un ruolo che gli consenta di dare un contributo al Bologna". Da qui a fine anno di quanta liquidità ha bisogno il Bfc? "Abbiamo presentato un budget visto dagli azionisti. Da qui a gennaio ci sarà bisogno di ulteriori necessità, ma è presto per parlarne". Lasciare Roma per Bologna: scelta dettata solo da Tacopina? "Al di là dell'entusiasmo di Joe, è la volontà di una sfida nuova. Faccio questo lavoro per passione: sono partito dalla C con il Lecce. La città mi piace, mi piacciono i tifosi. Vedo che c'è molta attesa, ma non possiamo fare tutto subito. L'orizzonte è molto lungo". Il cda di oggi che cda sarà? "Sarà un cda tecnico, approvare bilancio stagione 2013-2014 perché ci sono delle scadenze. Non ci sono altre decisioni importanti". Punterete sul brand Bologna? "Ci aspettiamo supporto dai tifosi, sia allo stadio che nelle iniziative comerciali che metteremo in campo. Vogliamo rilanciare il brand del club: le squadre di calcio italiane devono pensare in termini di aziende". Divisione ruoli Tacopina-Saputo ha senso? "Non esiste un dualismo interno, esiste il club che ha un gruppo di azionisti con otitmi rapporti tra di loro e visione comune". Ci sarà lo stipendio per il presidente e per i consiglieri? "Ci sono esigenze di riservatezza, non tutte le informazioni sono di dominio pubblico. Per me ci sarà un compenso di amministratore delegato, per i consiglieri invece non è previsto al momento". La durata del suo contratto? "Il mio contratto scadrà nel 2017, anche se il mio obiettivo è stare qui il più a lungo possibile".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro