Acquisto Bologna Fc, scendono in campo anche gli austriaci della G Diamonds

Il gruppo di imprenditori: "Soldi pronti, aspettiamo ancora una risposta da Guaraldi"

I principali responsabili del gruppo interessato all’acquisto del Bologna (foto Schicchi)

I principali responsabili del gruppo interessato all’acquisto del Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 19 agosto 2014 - "I soldi per fare l’aumento di capitale (15 milioni di dollari, ndr) sono pronti per essere depositati in una filiale bolognese di Unicredit e il principale socio investitore è una società austriaca che si occupa di diamanti e metalli preziosi, affiancata da numerosi altri soggetti. Ma è Guaraldi che deve farci sapere se è disposto a vendere e, successivamente, consentirci di fare in tempi rapidi la due diligence: se ci dà il via libera possiamo analizzare i conti anche in 36 ore. Noi, però, i soldi vogliamo metterli nel club e non darli ai soci". A parlare è Stefano Bruni, l'ex sindaco di Como, di professione commercialista, che siede nel consiglio di amministrazione di Confidi Union Impresa, a capo del gruppo interessato all'acquisto del Bologna che oggi ha tolto ufficialmente il velo in una conferenza stampa che si è svolta sotto le Due Torri al Tennis Club Aeroporto.

Insieme a Bruni c’erano Paolo Di Stanislao e Cristina Russo, insieme a quel Piero Montaquila che aveva rotto il ghiaccio già il 14 agosto per denunciare il presunto ostracismo del club rossoblù a fare decollare la trattativa.

Bruni ha fatto il nome del principale investitore che sarebbe coinvolto nell'operazione: "Si tratta di G Diamonds, una società austriaca quotata alla borsa di Vienna. Ma non appena è stata veicolata l'idea di acquistare il club si sono fatti avanti numerosi altri soggetti, sia a livello locale che nazionale. La nostra idea è coinvolgere anche gli attuali soci di minoranza: ci piacerebbe se restassero con una quota nel club. In ogni caso, nel famoso plico consegnato a metà luglio all'avvocato Grassani e girato al club, sono specificate le figure coinvolte nell'operazione".

i Stanislao, uomo di calcio dal passato burrascoso e sul cui capo pende una condanna in primo grado a sette anni di carcere per il fallimento del Lanciano ("ho fiducia nella giustizia e alla fine del mio percorso sono convinto che verrò assolto") avrebbe un ruolo nel management sportivo del club, così come Cristina Russo. "Guaraldi al telefono mi ha assicurato che vuole vendere", ha rivelato Di Stanislao.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro