In volo nella tempesta americana, il racconto di un passeggero bolognese

Sandro Fiorentini era sull’aereo American Airlines partito da Miami e diretto a Milano: "Il vuoto, le urla, le lacrime Un grande spavento, è stato come precipitare"

Sandro Fiorentini

Sandro Fiorentini

Bologna, 26 gennaio 2016 - C’è chi si è lasciato travolgere dalla paura e chi ha pensato di filmare le scene di panico a bordo. Un volo della compagnia American Airlines, partito da Miami e diretto a Milano, è stato costretto a un atterraggio di emergenza in Canada a causa di una forte turbolenza incontrata a quattro ore dal decollo.

Sono rimaste ferite sette persone, tre membri dell’equipaggio e quattro passeggeri, nessuno dei quali è in pericolo di vita. La Farnesina ha confermato che tra gli infortunati non ci sono italiani. Il velivolo era decollato con 203 persone a bordo. Tra queste il bolognese Sandro Fiorentini: per lui solo tanta paura e nessuna conseguenza fisica. Dopo l’atterraggio di emergenza in Canada, i passeggeri sono stati ospitati in alcuni alberghi locali in attesa di ripartire per Milano: arrivo previsto, le 6 di questa mattina a Malpensa.

Dover passare il compleanno da solo, bloccato nel gelo di St. John’s, nella Terranova canadese, è il male minore per Sandro Fiorentini. Dopo l’atterraggio d’emergenza del volo Miami-Milano dell’American Airlines su cui si era imbarcato domenica, il professionista bolognese di 31 anni, nato a Calcara e spesso in America per lavoro, si accontenta di essersela cavata con un bello spavento. Sette dei suoi compagni di viaggio (quattro passeggeri e tre membri dell’equipaggio) si trovano invece in ospedale per le ferite riportate durante le turbolenze.

Sandro, cos’è successo lassù?

“Eravamo partiti da tre ore, eravamo all’altezza di New York. Stavo dormendo, quando un vuoto d’aria ha sbilanciato la parte sinistra dell’aereo verso il basso. È stato come precipitare”.

Quant’è durato?

“Un paio di secondi che sono sembrati eterni. I dati mostrano una caduta di 300 metri”.

Conseguenze?

“Nessuna, ero seduto sul lato del finestrino con la cintura allacciata e ho sbattuto appena la testa sulla cappelliera. Alessandro, il ragazzo di Torino seduto accanto, non può dire lo stesso. Era senza cintura e ha fatto un bel volo, anche se per fortuna senza conseguenze”.

Sono uscite le mascherine dell’ossigeno?

“No, ma poco dopo siamo entrati in un’altra turbolenza. Si è ripetuta una scena simile, solo che questa volta le persone erano già terrorizzate e ci sono stati momenti di panico. La gente urlava e piangeva”.

E lei?

“Mi sono spaventato, ma non ho perso la calma. Credevo che saremmo morti tutti”.

Si è accorto che c’erano feriti gravi?

“Ho visto un uomo svenuto, un ragazzo con un attacco d’asma. Una signora era in bagno e si è ferita alla faccia. Quella che se l’è cavata peggio è una delle hostess: era in piedi, è stata sbalzata sul soffitto ed è caduta sul carrello delle bevande, provocandosi un grosso taglio alla gamba”.

I membri dell’equipaggio come hanno gestito la situazione?

“Hanno cercato un medico tra i passeggeri, tenendo i feriti fuori dalla nostra vista. Anche loro hanno mostrato un po’ di nervosismo, a dire il vero”.

Poi vi hanno detto che era tutto di nuovo sotto controllo?

“No, dopo 15 minuti ho visto che la rotta si spostava verso nord-ovest e il capitano ci ha informato che dovevamo fare uno scalo d’emergenza per far scendere i feriti”.

E così, compleanno imprevisto in Canada. Ma potrà essere felice: è sano e salvo...

“Mi ritrovo con 7 dollari per fare colazione e la stanza d’albergo pagata. Anche Alessandro, il ragazzo di Torino, compie gli anni. Almeno festeggiamo insieme e speriamo di rientrare a casa per stasera”.

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