Renzi contestato al Paladozza. Lui: "Non ci fanno paura"

I manifestanti danneggiano sede del Pd. Uova e fumogeni contro la polizia. Tensione per la chiusura della campagna elettorale di Stefano Bonaccini. (FOTO) Il video dei contestatori; I manifestanti gettano fango davanti alla polizia

Paladozza, Stefano Bonaccini insieme a Matteo Renzi

Paladozza, Stefano Bonaccini insieme a Matteo Renzi

Bologna, 20 novembre 2014 - "C'è una sensazione strana quando si torna tra tanti amici, che è quella di tornare a casa. Grazie dal profondo del cuore per questo affetto". Così Matteo Renzi saluta la platea del palazzetto dello sport di Bologna, salendo sul palco assieme al candidato alla presidenza della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini per la serata di chiusura della campagna elettorale. "Tanto, comunque vada la campagna elettorale - aggiunge il premier - se vinciamo qualcuno dirà sempre è però c'è un po' di astensione...'. Noi intanto cerchiamo di vincere domenica". 

RENZI SUL PALCO. "Io sono qui innanzitutto per dire grazie del percorso che abbiamo fatto insieme, è una ragione di stima, di rispetto e amicizia. Son qui per dire a un amico che è bello che ti metti in gioco". Così Matteo Renzi a Stefano Bonaccini dal palco del Paladozza. E ai contestatori fuori dal palazzetto il premier afferma: "Fuori da qui possono dire quello che vogliono, possono tirare le uova faremo le crepes, tirarci i lacrimogeni ma noi non non ci fermiamo. Non è in gioco il destino di uno ma di un paese. Non ci fate paura". E sull'ex governatore Vasco Errani: "Vasco non pensi di essere in pensione, abbiamo bisogno di lui a Roma e lo andremo a prendere e lo porteremo a Roma". In merito alla sentenza del processo Etrenit: "Non è giusto che la prescrizione metta fine a una vicenda, non ci può essere il tempo perché quelle persone che sono morte hanno diritto a credere nella giustizia italiana, non è possibile che i processi durino così tanto, questa è una battaglia di dignita'". Per quanto riguarda lo sciopero sindacale del 12 dicembre: «Non hanno fatto sciopero contro la Fornero e ora lo fanno contro di noi. È l'ora di dirlo che noi vogliamo bene al sindacato. Vogliamo bene a un sindacato che si preoccupa di difendere i lavoratori e non le sigle sindacali». L'endorsement: "Non andate a votare per Bonaccini, votando per lui votate per voi. E date l'Occasione alla vostra Regione di tornare a essere leader in Italia e in Europa". E sul terremoto: "Lasciatelo dire da uno che l'Emilia Romagna la vede da fuori: voi siete quelli che dopo il terremoto vi siete subito rimessi in piedi, perché il terremoto è stato forte ma l'Emilia Romagna di più" (VIDEO DELL'INTERVENTO).

BONACCINI SUL PALCO. "Un gruppo di scalmanati ha impedito a qualche centinaio di entrare perché hanno visto i fumogeni e sono tornati a casa", però "voglio dire che non ci sta che sfascino come hanno fatto pochi minuti fa una sede del Pd: devono sapere che non ci fanno paura, non ci intimidiscono. Non credano che arretreremo, noi siamo quelli che vogliono la politica con la p maiuscola e non credano che con la prevaricazione possano tenere lontano la gente». Cosi Stefano Bonaccini dal palco del Paladozza. E sulla vicenda delle dimissioni di Vasco Errani, presidente della Regione, dopo una condanna in appello Bonaccini ha affermato: "Gli auguriamo di dimostrare la piena innocenza col ricorso in Cassazione. Vasco, vogliamo dirti che nonostante tu non fossi obbligato hai fatto la scelta migliore a fare quello che nessuno mai fa in questo paese. Hai messo le istituzioni davanti al tuo destino personale".

Il Paladozza era presidiato da decine di carabinieri e camionette delle forze dell'ordine. 

PRECARI IN PIAZZA. Poco prima dell'arrivo di Renzi fuori dal Paladozza c'erano i tirocinanti delle Procure di tutta Italia (circa 200 persone). I precari hanno chiesto di incontrare il presidente del Consiglio. Con megafono e fischietti chiedevano di diventare precari e accedere al mondo del lavoro (FOTO). Lamentano l'assenza delle loro tutele nella legge di stabilità. (GUARDA IL VIDEO)

I CONTESTATORI. "Renzi scappa, a Bologna non ti vogliamo!" "Fuori il Pd dal nostro futuro, fuori il Pd dal nostro futuro!". Sono questi alcuni degli gli slogan che i manifestanti di Ross@, Hobo, Usb e il Renziscappatour, circa 50, hanno urlato in piazza Azzarita, in attesa dell'arrivo del premier Renzi. I ragazzi dei centri sociali hanno acceso dei fumogeni e formato un cordone a pochi passi dall'ingresso del palazzetto, sotto gli occhi della polizia. La manifestazione si è mischiata al corteo dei tirocinanti delle procure, gridando "vergogna, vergogna". Sullo striscione principale era visibile la scritta "Renzi, Pd, Unione Europea fuori dal nostro futuro". La firma era di Ross@.

Inoltre hanno buttato terra e fango davanti ai due cordoni di polizia (VIDEOi centri sociali che hanno contestano il premier Renzi. Dopo il fango sono arrivati a un faccia a faccia con le forze dell'ordine, intonando cori contro di loro. Su alcuni striscioni la scritta "il vostro fango vi sommergerà". Nel corteo, che era guidato dai megafoni di Labas e Ross@, hanno cominciato ad apparire i primi cappucci con travisamento del volto. "Renzi carogna fuori da Bologna" è il coro che è stato intonato anche da Usb, posizionati subito dietro Hobo e Usb. Erano circa un centinaio i manifestanti che hanno lanciato uova, pomodori e alcuni fumogeni, la situazione però è rimasta sotto controllo.

DANNI ALLA SEDE PD. Allontanandosi dal Paladozza, i contestatori hanno improvvisato una manifestazione itinerante: trovando lungo il percorso la sede del circolo dem Passepartout (sede del Pd in via Galliera), hanno lanciato uova e colpito con caschi una vetrina, che è andata in frantumi. Un cameraman che stava riprendendo la scena è stato spintonato.

Hanno poi deciso di "ritirarsi" in un corteo cittadino i circa 200 manifestanti dei centri sociali che erano arrivati al Paladozza per contestare il premier Renzi. Mentre i collettivi di Hobo, Labas e Ross@ hanno deciso di sciogliere il fronte davanti alle forze dell'ordine alle 20.50. Ci sono stati alcuni momenti di tensione generati da lancio di uova e letame, ma centri sociali e polizia non sono mai venuti in contatto.

 

 

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