Botte e minacce a un imprenditore edile per riscuotere un credito: arrestati

L’aggressione in Via Marconi, l’uomo è finito all’ospedale con 20 giorni di prognosi

Aggressione (foto repertorio)

Aggressione (foto repertorio)

Bologna, 18 aprile 2015 - Sono finiti in manette due fratelli calabresi di 26 e 32 anni residenti a Bologna, ritenuti responsabili di rapina, lesioni personali aggravate e tentata estorsione ai danni di un imprenditore edile.

I fatti avvenuti in una palazzina condominale in via Marconi risalgono allo scorso 14 marzo.

Gli aggressori erano stati identificati dalla Polizia Municipale intervenuta su richiesta di un cittadino che, accortosi del pestaggio, aveva fermato la pattuglia per strada dicendo: “Aiuto! Stanno ammazzando una persona!”.

Giunti davanti all’ingresso di casa da cui provenivano le urla, anche gli agenti della Municipale avevano avuto modo di sentire che si trattava di un pestaggio, verosimilmente per motivi di denaro: “Ti ammazzo! Vogliamo i nostri soldi!, questo è il tuo ultimo giorno di vita!”.

Soccorso dai sanitari del 118, il malcapitato, classe 1965, ha ricevuto 20 giorni di prognosi per “Trauma cranio facciale con ferita e trauma toracico con infrazione di due costole”.

Ricostruendo la dinamica dei fatti, gli inquirenti dell’Arma hanno avuto modo di appurare che i due indagati, tra l’altro incensurati, dopo aver citofonato all’imprenditore, si erano spostati dal campo visivo della videocamera. L’uomo è così uscito per controllare.

I due fratelli lo hanno pertanto preso alla sprovvista e dopo averlo costretto a rientrare in casa, hanno iniziato a percuoterlo con calci e pugni per convincerlo a rilasciare loro un assegno di 50.000 euro per dei lavori che i due, soci amministratori di una società edile, sostenevano di aver svolto a Pianoro presso un edificio appaltato dalla società immobiliare della vittima.

Un pagamento che il 50enne non intendeva effettuare poiché lo riteneva non corrispondente al valore effettivo dei lavori eseguiti, ragioni che saranno approfondite a livello civile tra le due società.

Martedì scorso, i due fratelli calabresi sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro e, come disposto dal Gip, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Bologna.

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