Bredamenarini, i lavoratori incrociano le braccia: "Stop alla Cina"

La protesta dei dipendenti dentro e fuori la fabbrica di via San Donato contro il piano di vendita e di fusione con Irisbus solo annunciato (FOTO - VIDEO) di Simone Arminio

(Foto Schicchi)

(Foto Schicchi)

Bologna, 24 luglio 2014 - Oltre cento dipendenti di Bredamenarini hanno manifestato oggi (FOTO), dentro e fuori la fabbrica autobus di via San Donato (VIDEO), per protestare contro un piano di vendita e di fusione con Irisbus più volte annunciato e ancora mai spiegato né concretizzatosi. Sulla protesta aleggia il rischio di vedere ulteriormente ridotto l'organico aziendale (arrivato oggi a 180 persone circa dopo gli 800 degli anni d'oro) in seguito alla fusione e relativa creazione di Iia: Industria italiana automobili. Annunciato lo scorso maggio al Mise, il piano di un polo unico dell'autobus caldeggiato per mesi dalla stessa Fiom-Cgil, rischia infatti di concretizzarsi nel modo meno atteso (e gradito a sindacati e dipendenti).

Ovvero con l'ingresso massiccio della cinese King Long, che acquisterebbe Irisbus dalla Fiat e Bredamenarini da Finmeccanica e di fatto privatizzando l'azienda bolognese. Il braccio di ferro che ne è derivato, e che sta causando lo slittamento dell'incontro con i sindacati di settimana in settimana (l'ultima data era stata fissata per oggi, poi è saltata all'ultimo momento), riguarda nei fatti due punti: la percentuale di proprietà che resterebbe in mano a Finmeccanica, quindi al Governo (il piano prevede un 15-20%, la Fiom vorrebbe almeno il 40% per scongiurare il rischio che la Breda finisca in Cina tra qualche anno, con buona pace dell'italianità invocata) e un piano di razionalizzazione che vedrebbe proprio a Bologna un esubero di trenta dipendenti del settore amministrativo.

Così i dipendenti, sia quelli in cassa che quelli al lavoro, si sono riuniti in assemblea insieme al segretario regionale della Fiom, Bruno Papignani (ex dipendente proprio di Bredabre), a quello bolognese, Alberto Monti, e alla funzionaria Sandra Ognibene, per decidere il da farsi. È partito un lungo corteo 'disturbatore' tra gli uffici dell'azienda, presenti anche i 'compratori' di King Long, poi il gruppo di circa cento dipendenti si è diretto in strada dove ha bloccato il traffico tra via San Donato e la rotonda con via Tito Carnacini per un quarto d'ora, con qualche momento di tensione con alcuni automobilisti. Attorno alle 13 il corteo si è sciolto con la telefonata del segretario Fiom nazionale, Maurizio Landini, che ha appoggiato la lotta dei dipendenti e ha assicurato il suo impegno diretto sulla vertenza.

Simone Arminio

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