Una vita semplice? Impossibile, serve il certificato

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 24 luglio 2014 - Si parla sempre di burocrazia in relazione alle imprese e cioè a quanto è complicato avere dei fondi o a quanti passaggi bisogna fare per creare un capannone. Mi ricordo quell’imprenditore di Bologna che mostrò il cumulo di carte che ha dovuto fare per una passerella tra due capannoni. Ma alla burocrazia delle famiglie ci facciamo caso?

Adele Minucci

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Massimo Gagliardi

C’era una volta una casa. Poi è arrivato il condominio. Poi l’amministratore di condominio e quindi il commercialista, l’avvocato e il notaio. Poi sono arrivate le certificazioni di sicurezza e sono stati rifatti gli impianti. Adesso c’è quella energetica, e si rifanno nuove carte. C’era una volta l’auto. Poi è arrivato il bollo, l’addizionale, il tagliando, il bollino blu e il collaudo annuale. C’era una volta un motorino, e si pagava il bollo. Ora devi fare il tagliando se vuoi che la garanzia abbia senso. C’era una volta la carta d’identità; ora c’è anche quella elettronica ma costa più di 20 euro. C’era una volta il contante ma adesso servono i Pos: ai commercianti costa qualche centinaio di euro all’anno. E non entro nel terreno delle tasse. C’era una volta la semplicità...

massimo.gagliardi@ilcarlino.net

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