Campagnoli riprende il Motor Show

Fiera, Divorzio dai francesi, ora spuntano Autopromotec e Borgomanero. Direttore, 7 nomi

Duccio Campagnoli, presidente della società di via Michelino (foto Schicchi)

Duccio Campagnoli, presidente della società di via Michelino (foto Schicchi)

Bologna, 28 marzo 2015 - Il rinato Motor Show dello scorso anno, al netto degli introiti, ha perso un milione di euro. BolognaFiere, però, ci punta con convinzione e acquista la proprietà dai francesi di GL Events. Lo hanno comunicato ieri sera il presidente dell’expo, Duccio Campagnoli, e il vicepresidente Roberto Kerkoc, al termine di un lungo consiglio di amministrazione (5 ore e 18 punti). Da oggi, perciò, Campagnoli avrà mandato per gestire la pratica di acquisizione del salone dell’auto dai francesi che, spiega Campagnoli, «sta ridefinendo la sua presenza in Italia».

NON si tratta di un divorzio, avverte il presidente, né di una separazione consensuale, ma «di un accordo non troppo oneroso per BolognaFiere, che prevederà comunque una stretta collaborazione futura con GL». I francesi resterebbero infatti comunque soci all’8% di BolognaFiere. Dell’accordo fa parte anche un patto di non competizione in Italia fino al 2020. «L’acquisizione del marchio Motor Show, aggiunge Kerkoc, era un atto dovuto nei confronti della città, per quello che rappresenta e ha rappresentato negli anni». La sua presenza dimostra, indirettamente, l’avallo di Unindustria all’operazione, ciò sebbene il voto non sia stato all’unanimità: alcuni soci privati si sono detti contrari.

Campagnoli liquida poi con un secco «lo escludo» l’arrivo di un manager esterno di esperienza nel settore, come l’ex patron Alfredo Cazzola. Parla invece di collaborazioni con altre realtà fieristiche del settore per realizzare il Motor Show 2015 e il nome che circola è quello della fiera dei ricambi auto Autopromotec, già della partita quest’anno. Il manager, invece, potrebbe essere Paolo Borgomanero, legato a Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle.

Il secondo capitolo affrontato nel lungo cda è quello della nomina del direttore generale. Campagnoli conferma che la società di selezione milanese, Spencer-Stuart, ha mandato a BolognaFiere un primo report di 20 nomi di manager che hanno dato una disponibilità a trattare, tra i quali il cda ha selezionato ieri 5-7 nomi che da domani il comitato esecutivo incontrerà di persona per decidere entro aprile. «Tra i venti manager – specifica Campagnoli –- ci sono manager di altre fiere, ma anche di società di servizi». E tra questi, ma sono indiscrezioni, ci sarebbe il favorito: Vincenzo Piro, già collaboratore di Campagnoli in Regione.

I numeri, infine. Sono ottimi i primi dati del bilancio che il cda ha discusso ieri: utile prima delle imposte a 3 milioni e 554 mila euro per il gruppo e 942mila euro per la capogruppo. Non sono stati considerati però un milione e 120mila euro di accantonamento a fronte di un possibile aumento dell’Ici per i quartieri fieristici, senza i quali gli utili sarebbero ancora più rosei. Da segnalare la presenza in cda di Massimo Goldoni di Eima, che in uscita si è detto soddisfatto. Campagnoli lo sottolinea a esclusione di possibili addii della Fiera dell’agricoltura.

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