Giovedì 25 Aprile 2024

Cantierone Ugo Bassi -Rizzoli: si valuta se spezzettarlo. Via agli sconti fiscali ai commercianti interessati

L’assessore Coloombo non esclude l’idea di procedere a stralci. Le tubature d’amianto verranno sostituite FOTO / VIDEO / VIDEO2 / GUARDA LA MAPPA / AUTOBUS DEVIATI

Bologna, cantiere in via Ugo Bassi e via Rizzoli (foto Schicchi)

Bologna, cantiere in via Ugo Bassi e via Rizzoli (foto Schicchi)

Bologna, 15 gennaio 2015 - Il Comune di Bologna esaminerà l’ipotesi di “spezzettare” in più tranche il maxi-cantiere su via Ugo Bassi e Rizzoli (FOTO), cioè una delle proposte avanzate dal comitato di residenti Vivere il centro, costituito da abitanti e commercianti della zona interessata. L’assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, non esclude a priori questa ipotesi e si prende qualche giorno di tempo per esaminare la relazione che il comitato ha inviato due giorni fa all’amministrazione. Nella relazione “ci sono una serie di valutazioni e proposte di merito, sarebbe poco serio dopo due giorni - afferma Colombo - far finta di averle lette e rispondere già.

Quindi ci prendiamo ancora qualche giorno, poco tempo, perché crediamo sia indice di serietà e rispetto per il lavoro fatto dal comitato, per valutare e approfondire definitivamente quelle ipotesi”. Non viene esclusa, quindi, l’idea di far procedere i lavori per stralci. “In questo momento non anticipo nulla, perché ovviamente abbiamo le nostre ipotesi a cui abbiamo lavorato negli scorsi mesi - risponde l’assessore - ma riteniamo serio dare le risposte” al comitato. Anche lo “spezzettamento”, di conseguenza, verrà esaminato? “Esamineremo tutto quello che c’è scritto nella relazione”, afferma l’assessore, sottolineando che la “bussola” a cui si affiderà l’amministrazione è costituita dalla combinazione di due esigenze: “Fare lavori che risultano indispensabil" (guarda la mappa) e, allo stesso tempo, “minimizzare i disagi per la cittadinanza”.

In commissione, inoltre, Colombo conferma quanto emerso ieri, alla presentazione del bilancio 2015 di Palazzo D’Accursio, sugli sconti fiscali per i commercianti danneggiati dai lavori: “Salvo il fatto che dovrà essere assunta una delibera, che contiamo di approvare al più presto in Giunta”, per l’amministrazione è “necessario applicare le medesime agevolazioni tributarie sulle tasse comunali (VIDEO)  già messe campo per Strada Maggiore”: cioè riduzione al 50% della Tari ed esenzione totale sia della tassa di occupazione del suolo pubblico che dell’imposta di pubblicità sulle insegne. “Sulle modalità operative ci accorderemo nelle prossime settimane”, aggiunge l’assessore, anticipando che (come per Strada Maggiore) i moduli per chiedere le agevolazioni saranno distribuiti nei negozi.

Se poi qualcuno ha già provveduto a fare i pagamenti in questione, “si verificherà con il settore Entrate se rimborsare semplicemente le eventuali rate pagate o se non far pagare le prossime”. Per Colombo, ad ogni modo, risultano “ingiustificati” i timori emersi nei giorni scorsi su questo tema. In attesa della seconda fase del “cantierone”, intanto, in commissione si è fatto il punto sui lavori già iniziati, a carico di Hera, che termineranno il 2 febbraio. Nell’arco di questo periodo, nella zona si verificheranno interruzioni nell’erogazione di acqua (il provvedimento è scattato ieri anche per Palazzo D’Accursio) e gas: mediamente, per ogni singola utenza le sospensioni durano mezza giornata.

Angelo Bruschi, manager della multiutility, risponde infine alle sollecitazioni del M5s sulla necessità di sostituire, approfittando dei lavori, le tubature in amianto. “Gli allacciamenti e gli attraversamenti che verranno completamente bonificati, cioè sostituiti da nuove condotte - spiega Bruschi - sono di materiale diverso”: piombo, cemento amianto e acciaio. Queste verranno “tutte sostituite con materiali conformi”, continua il dirigente di Hera. La condotta principale, invece, non verrà sostituita per due motivazioni: da un lato “ha mostrato nel tempo una elevata qualità di tenuta ed è in perfetto funzionamento”, spiega Bruschi; dall’altro, intervenire in questo senso “prolungherebbe il cantiere di almeno sei mesi”.