Cantierone e disagi, il commerciante "Tutto fermo. Ora licenzio"

Marco Brunelli, negoziante di via Altabella: "Calo del 50%"

Marco Brunelli, titolare di I-Present in via Altabella

Marco Brunelli, titolare di I-Present in via Altabella

Bologna, 28 maggio 2015 - Commercianti del centro e disagi da cantiere, la lista non è chiusa. Ai numerosi appelli degli esercenti sul nostro giornale, tra i quali anche quelli della pizzeria ‘Gingio’ e della ‘Maisons du Monde’ di via Rizzoli, si aggiunge la testimonianza di Marco Brunelli. Anni 42, nel campo da 24, il gestore del negozio di cartoleria e oggettistica I-Present di via Altabella, una settimana fa ha scritto all’assessore Lepore, senza risposta. Il contenuto? Un calo del fatturato del 50% nel periodo del cantierone, e l’ormai prossima dolorosa rinuncia all’unica dipendente. La richiesta di spiegazioni e confronto è arrivata anche in Comune, portata in commissione dalla consigliera leghista Lucia Borgonzoni. «Abbiamo chiesto che ci fosse un fondo per i commercianti, degli incentivi come accaduto con i cantieri a Milano e a Roma – sottolinea la Borgonzoni –. Gli sgravi fiscali con rimborso a fine anno non servono: chi è in difficoltà ha bisogno ora». E «ora» è anche il concetto che vuole esprimere Marco Brunelli. «Da gennaio il fatturato è crollato costantemente».

Avete perso clienti?

«Fino a dicembre gli affari andavano (l’attività è aperta da giugno 2014, ndr), poi tutto si è fermato. Non passa nessuno, un cantiere di 10 mesi è tremendo. Temo che l’amministrazione abbia sottovalutato conseguenze e rischi».

E’ in difficoltà con le banche?

«Ho acceso due mutui per ristrutturare i locali e per le forniture di merce, ma ora non riesco più a pagare. Non posso permettermi nemmeno di pagare la Tari. Me la rimborseranno a fine anno? Lo spero, perché a oggi non esiste una delibera del Consiglio. Ma la liquidità servirebbe ora».

Rischia di chiudere?

«Il rischio c’è. Dipende dalle banche, se il fatturato rimarrà così basso potrebbero chiedermi il rientro dei fidi. Segnalazioni in Crif (società privata banca dati del credito, ndr) potrebbero impedirmi l’accesso al credito nei prossimi anni».

Ha dovuto licenziare la sua dipendente?

«E’in cassa integrazione e dal 30 giugno sarà a casa, non posso permettermela. Mi dispiace molto, ma non posso fare altrimenti»

Da Lepore non ha ricevuto per ora risposta. Da altri?

«Ho parlato con la consigliera Borgonzoni, la sua sugli incentivi è stata una bella iniziativa. Per il resto mi danno una mano i fornitori, che mi aiutano con i pagamenti dilazionati, per esempio».

Cosa farà ora?

«Sono nel Comitato ‘Vivere il Centro’, c’è una possibilità di azione legale nei confronti del Comune, vedremo. La speranza è di riavere un po’ di affari con le riaperture a tratti di via Rizzoli, in giugno».

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