Capotreno aggredito da passeggero senza biglietto

Nuovo episodio di violenza su un regionale proveniente da Verona

Sono in crescita le aggressioni al personale delle ferrovie

Sono in crescita le aggressioni al personale delle ferrovie

Bologna, 28 luglio 2016 - «Avevo appena iniziato a fare i controlli, quando un ragazzo, sprovvisto di biglietto, si è allontanato. L’ho seguito e quando ho chiamato il 112, perché si è rifiutato di darmi le sue generalità, mi ha dato una spallata, ferendomi al braccio». È il racconto di Gennaro Tavani, 40 anni, il capotreno aggredito lunedì scorso sul regionale 2265 che da Verona porta a Bologna.

Un nuovo episodio di violenza ai danni dei dipendenti delle ferrovie dopo che l’8 luglio un altro capotreno fu pestato da un facchino abusivo in stazione. L’aggressore è stato poi individuato e fermato, «ma resta la paura che un fatto del genere possa ripetersi – dice Tavani –. C’è una escalation di aggressioni contro i capotreni. Siamo lasciati soli con centinaia di persone».

Su quello stesso treno, inoltre, come denuncia in una nota Roberto Rinaldi (Uiltrasporti), un altro passeggero si masturbava davanti a una ragazza che ha poi chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. In questo caso non è stato possibile identificare l’uomo, perché è sceso alla prima stazione utile. Rinaldi chiede «una task force che coinvolga le Prefetture, le forze dell’ordine e la Regione» e propone di «obbligare gli agenti a presentarsi al capotreno e indicare la carrozza sulla quale si viaggia». Nel frattempo il sindacato è stata convocato in Prefettura domani.

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