Casa occupata da due anni, denuncia nel nulla. Ma ai proprietari tocca bonificare

Prima il danno, poi la beffa per i tre titolari di un appartamento di via Triumvirato, minacciati di morte dagli inquilini abusivi. C’è amianto: lettera di Comune e Ausl

Bologna, via Triumvirato (Immagine di repertorio FotoSchicchi)

Bologna, via Triumvirato (Immagine di repertorio FotoSchicchi)

Bologna, 24 aprile 2015 - Prima il danno, poi la beffa. Subire l’occupazione della casa da parte di sconosciuti, vedere che la propria denuncia finisce in nulla e, infine, ricevere pure l’intimazione del Comune per bonificare l’area dall’amianto. E’ la surreale vicenda accaduta a tre bolognesi proprietari di una casa, con annesso magazzino, in via Triumvirato. La casa è occupata abusivamente da alcuni rumeni da più di due anni e adesso l’Ausl e il Comune gli hanno intimato di bonificare l’edificio dall’amianto. Un edificio a cui non possono più accedere per paura degli occupanti, che li hanno anche minacciati di morte. Ma le denunce fatte, anche con richiesta di sequestro, hanno portato a due richieste di archiviazione.

I tre, pensionati, ereditarono nel 2011 la palazzina monofamiliare. Nella casa c’era un inquilino italiano, che doveva lasciare l’appartamento ad ottobre 2012. Mentre attendevano la formale consegna, che non arrivava, ad aprile 2013 i proprietari furono contattati da polizia municipale e carabinieri che segnalavano che l’immobile era occupato. L’inquilino in quel momento era all’ospedale. Dal figlio di quest’ultimo appresero che a causa del ricovero non aveva potuto procedere alla riconsegna dell’immobile, ma che non aveva autorizzato nessuno all’occupazione.

I proprietari, assistiti dall’avvocato Maria Grazia Tufariello, fecero quindi denuncia, intanto i carabinieri avevano identificato nella casa quattro rumeni, che si erano pure allacciati abusivamente alla rete elettrica. Fu aperta un’inchiesta per invasione di edifici e furto, ma il pm Claudio Santangelo a gennaio 2014 chiese l’archiviazione, scrivendo che «la presenza di tutti gli indagati all’interno dell’abitazione occupata abusivamente, se da un lato circoscrive la cerchia del responsabile dei reati ipotizzati ai predetti soggetti, dall’altro non consente di individuare l’effettivo autore delle condotte delittuose».

In sostanza, per il pm non si poteva portare a giudizio nessuno perché non si sa chi sia stato il primo a entrare. Una tesi che però, per altre occupazioni, la Procura non ha seguito, visto che ha chiesto il sequestro e contestato il reato in concorso pur non sapendo chi era stato il primo ad entrare. In questo caso, invece, il sequestro (e quindi la liberazione della casa) non sono stati chiesti dal pm.

Il gip Bruno Giangiacomo, poi, archiviò due settimane dopo la richiesta del pm. In seguito, apprendendo che la casa era diventata sede di traffici illeciti, e che all’interno c’erano persone diverse rispetto a prima, i proprietari fecero una nuova denuncia, a maggio. Per questo fascicolo contro ignoti, per invasione di edifici - reato di competenza del giudice di pace - il procuratore aggiunto Valter Giovannini chiese l’archiviazione a settembre, rilevando che si trattava eventualmente di una controversia civilistica sul contratto di affitto scaduto e che la querela non era stata tempestiva, essendo la casa occupata da tempo.

I carabinieri fecero un nuovo accesso, identificando i nuovi occupanti: il seguito di indagine fece sì che il fascicolo venisse richiamato in Procura. Da quel momento, sostiene l’avvocato Tufariello, se ne sono perse le tracce. Un fascicolo che dovrebbe essere anche integrato da una denuncia per minacce presentata dal figlio di uno dei proprietari, avvicinato da uno degli occupanti in un supermercato.

«Se ti ripresenti in via Triumvirato non torni più a casa», gli hanno detto senza mezzi termini i rumeni. Nei giorni scorsi, dopo la segnalazione dell’Ausl, è arrivata l’ordinanza del Comune che intima di bonificare entro due settimane l’amianto. «Come difensore delle persone offese, non so come fare ad aiutarle. Sono giorni che inseguo questo fascicolo, per sapere con chi mi devo rapportare ma non ho ottenuto risposte», dice l’avvocato.

Per i proprietari, oltre all’esasperazione per l’impossibilità di gestire il proprio immobile, adesso c’è pure la paura per le minacce subite. Una situazione surreale, per non dire grottesca.

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