Croce negata, la Curia attacca: "Politici, fermatevi"

Il giurista Cavana: "La pietà verso i defunti ci accomuna tutti"

Non si placano le polemiche sulla croce negata

Non si placano le polemiche sulla croce negata

Bologna, 7 febbraio 2016 – La Curia torna a pungere contro la decisione del consiglio comunale di Casalecchio di non dare l’ok alla sistemazione di una croce davanti al nuovo ingresso del cimitero.

Attraverso le parole di Paolo Cavana, giurista, l’edizione bolognese di ‘Avvenire’ afferma che «nelle forme proprie della nostra tradizione» del «rispetto per i defunti e il rispetto della morte», la politica dovrebbe «fermarsi».

Cavana spiega che «nella laicissima Francia la legge di separazione ha preservato solo due luoghi pubblici dalla rimozione dei simboli religiosi: le chiese e i cimiteri perché la pietà per i defunti deve prevalere sulle passioni dei vivi. La pietà verso i defunti ci accomuna tutti e tutti ci fa sentire fratelli di fronte a ‘sora nostra morte corporale’ (San Francesco). Un cimitero privo della croce nelle nostre case, è come un simbolo di muta disperazione di fronte alla morte. La croce al suo ingresso getta su di essa un barlume di speranza che non offende nessuno e da conforto a tanti».

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