Caso Carabellò, spunta un terzo testamento

Una copia uguale a quella dell'operaio scomparso sarebbe in mano alle due persone vicine ai Salesiani. Si parla di una donazione da destinare agli aiuti umanitari in Madagascar

L'avvocato Iannuccelli, che segue la scomparsa di Biagio Carabellò

L'avvocato Iannuccelli, che segue la scomparsa di Biagio Carabellò

Bologna, 1 maggio 2016 - Una copia del testamento, uguale a quella ritrovata in camera di Biagio Carabellò – l’operaio di 46 anni scomparso dalla Bolognina cinque mesi fa – sarebbe in mano alle due persone vicine ai Salesiani, beneficiari di un terzo dei beni di Elisabetta Filippini da utilizzare per azioni umanitarie in Madagascar. “Queste persone hanno una copia del testamento e l’hanno ricevuto direttamente dalle mani di Elisabetta Filippini, pochi giorni dopo che era stato redatto, quindi tra fine giugno e inizio luglio 2009 – spiega Barbara Iannuccelli, avvocato della famiglia Carabellò –. La persona che mi ha ricevuto, mi ha telefonato dicendo che ce l’ha a disposizione. Ho chiesto se fosse a conoscenza del contenuto e mi ha detto di averne una copia uguale”.

Dell’originale infatti non c’è nessuna traccia, l’unico esemplare, come racconta l’avvocato, sarebbe stato allegato dallo stesso Biagio a una lettera indirizzata all’amica Simona Volpe, prima di tentare il suicidio nel dicembre 2010 e chiedendo che venisse bruciato. La stessa Volpe, poi, è diventata unica erede della Filippini, dopo aver presentato un altro testamento nel dicembre 2012.

“Nel momento stesso in cui una sentenza dovesse accertare la distruzione del testamento originale, civilisticamente parlando si potrebbe far valere la copia del 2009”, chiarisce Iannuccelli. Le indagini degli inquirenti, coordinate dal pm Stefano Orsi, alla luce delle ultime vicende, quindi, dovranno non solo chiarire che fine abbia fatto Biagio, ma anche accertare se il testamento presentato da Simona Volpe e quello ritrovato da Susanna Carabellò in camera del fratello siano veri e se tutto ciò sia collegato alla scomparsa del 46enne,avvenuta la mattina del 23 novembre scorso senza alcuna apparente ragione.

Motivo per cui è stato aperto un fascicolo per sequestro di persona e falso, ma non si esclude nessuna pista, tra cui quella dell’omicidio. Inoltre, gli inquirenti stanno valutando anche la richiesta della famiglia Carabellò di procedere a una perizia calligrafica dei documenti. “Proprio oggi (ieri; ndr) ho trovato delle agende, delle lettere scritte da Elisabetta a Biagio – conclude Iannuccelli –. Questo materiale lo porterò in Procura e servirà per fare da uso di comparazione alla perizia calligrafica che dovrà essere fatta”.

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