Nuju è nessuno, musica di confine dalla Bologna degli anni Zero

Musica e forte presenza scenica, ospiti e tour perenne. Ecco i quattro calabresi un po' pirati e un po' pagliacci

I Nuju, la band bolo-calabrese perennemente in tour

I Nuju, la band bolo-calabrese perennemente in tour

Bologna, 24 maggio 2017 - Nella geografia degli anni Zero a Bologna c’erano i Rosaluna (etnofolk di livello cantautorale), i Massa Furtiva (la loro ‘Funkazzeggio’ è ancora reperibile in Rete) e c’era il Container, sala concerti e sale prova in via dello Stallo, laddove oggi sorgono monolocali. Facili gli incroci, da quelle parti, come quello tra Marco ‘Goran’ Ambrosi, leader dei primi, e Fabrizio Cariati, cantante dei secondi. Vistisi nuovamente a Villa Serena e poi, per alcune date, nel 2009, all’interno del collettivo folk tuttora in attività degli Arangara, decisero che forse era il caso di fare qualcosa insieme.

“Ho un’immagine di Fabrizio - ricorda Ambrosi, chitarrista e autore - che sale sul palco con la sua valigia piena di oggetti da mostrare per il suo ruolo di ‘disturbatore’ nella band, a metà tra un musicista e un clown, e ho pensato che avremmo dovuto fare qualcosa insieme". Da quell’incontro è nato un cd di musiche senza voce di Marco Ambrosi su cui Fabrizio Cariati, suggestionato dal libro ‘Marinai perduti’ di Jean-Claude Izzo, compose di getto il testo di ‘Voci di marinai’: miglior canzone indipendente emergente nel 2010 secondo il Mei, Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza. Così a Bologna nacquero i Nuju, che vuol dire ‘nessuno’ in dialetto calabrese, poiché calabresi sono tutti i componenti. Oltre ad Ambrosi e Cariati, della partita facevano parte Giuseppe Licciardi al basso, Roberto Simina ai tamburelli, Roberto Virardi alla fisarmonica, Stefano Stalteri alla batteria. Riconoscibile fin da subito l’impronta del folk d’origine. I testi, però, tranne rare parole, sono tutti in italiano se non in tedesco o inglese, e questo di sicuro ha giocato una più ampia possibilità di farsi conoscere. 

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Il resto lo hanno fatto i live: decine, centinaia, in sette anni, su e giù per l’Italia, tra palchi di piazza, circoli Arci, festival e serate invernali nei locali del rock. Con una stellina da appuntare sul petto: scelti tra decine, dopo un lungo percorso di selezione, ai Nuju è toccato aprire il Campovolo 2.0, riedizione del primo storico concertone di Ligabue. Nei negozi, i Nuju sono arrivati nel 2010 grazie a Latlantide, l’etichetta bergamasca che in quegli anni ha ripubblicato i dischi degli Skiantos. Il must, però, è di un anno dopo. Vincitori al Radici Festival di Viggianello, Potenza (un nome per i festival di quegli anni), il premio è consistito nella registrazione di un album con l’etichetta Mk Records. Così l’anno dopo è nato ‘Atto secondo’, autentico capolavoro di stile, contenente ‘Disegnerò’, una storia d’amore finita, ricordata tra fisarmonica, testi poetici e ritmi calzanti. Ad oggi è il brano più amato della band, e parte integrante ne è il videoclip girato da Giacomo Triglia, in seguito autore dei clip di Ligabue, Brunori Sas, Simona Molinari e molti altri. Protagonista incontrastata è piazza Santo Stefano, fotogenicissima, dove parte la storia di una ragazza ‘inseguita’ dalla band immaginata, che la segue a colorarne la giornata. I Nuju da lì hanno continuato con ‘3° mondo’, ‘Urban box’ e sul finire dello scorso anno ‘Pirati e pagliacci’ (che segna il ritorno a ‘Latlantide’), una sorta di riassunto delle storie vissute, preludio al nuovo corso che verrà. Con brani inediti, classici riarrangiati e vari ospiti, dai Modena City Ramblers ai Musicanti del Vento, Brace e Santino Cardamone. 

Nel frattempo il ‘Furgone’ (è anche il titolo di un’altra piccola perla, che racconta la vita del gruppo sempre in viaggio) è ripartito per nuovi concerti. Appena tornati dalla Germania, i Nuju ripartiranno per il tour estivo il 2 giugno dalla provincia di Padova, per poi continuare su e giù per lo stivale. Sul palco ci sono Fabrizio Cariati alla voce e al synth, Marco ‘Goran’ Ambrosi alla chitarra, Stefano Stalteri alla batteria e due novità, Gianluca Calò al basso e Marco Giuradei a fisarmonica e tastiere. Poi c’è il sesto elemento, quello scenico. Poiché un concerto della band calabro-bolognese, quasi mai è qualcosa di statico. E’ fatto, piuttosto, di pagliacci, di abiti, racconti (in gran parte attribuibili a frontman, e showman, Francesco Cariati), e poi vestiti, suoni e tanta grinta. Da non annoiarsi.

LA SCHEDA

Nome: Nuju

In arte: Fabrizio Cariati, Marco 'Goran' Ambrosi, Stefano Stalteri, Gianluca Calò e Marco Giuradei

In tour: perennemente, vedi www.nuju.it

Dove ascoltarli: nei negozi di dischi e su Spotify

Il video: https://www.youtube.com/watch?v=rUJ1RU1JJRM