Ominoacidi, la carica dell'ironia suona punk

La città degli Skiantos culla una nuova band demenziale che non rinuncia alla critica sociale

Gli Ominoacidi

Gli Ominoacidi

Bologna, 9 marzo 2017 - “Gli Ominoacidi – specificano loro medesimi nella loro biografia -, nascono nel 2011 dai neuroni di Pier e Pedo con l'intenzione di ridare lustro alla scena punk-rock bolognese, e nel 2012 rinnovano la formazione grazie all'arrivo di JJ, Salla e il Diggei con il loro bagaglio di energia ed ignoranza...”. Dopo una presentazione del genere corre d'obbligo, a chiunque ami il punk demenziale, fiondarsi a dare un ascolto.

Già, perché se Bologna ha dato lustro negli anni a un ampio ventaglio di generi musicali, dalla classica al cantautorato fino a molto altro ancora, è di per certo con il punk-rock demenziale che ha potuto fregiarsi del Dop. Sintomo, se non dell'esclusività, perlomeno del 'meglio qui che altrove', grazie a testi ironici, irriverenti, esagerati, sopra le righe, conditi da accordi distorti, assoli arzigogolati e batterie che pestano. Qualità poi maturate anche altrove, sia chiaro, da Torino a Milano e in cento altre città. Ma prendi gli Elio: sarebbero mai esistiti senza gli Skiantos? E i Gem Boy, dove altro sarebbero potuti nascere se non sotto le Due Torri?

Fatte salve queste premesse, ecco gli Ominoacidi, che hanno anche il loro sito. Carichi di ignoranza (nel senso punk del termine) al punto giusto per poter confezionare nel 2015 un disco, “Pensavo fosse acqua” (nato dopo aver vinto il Fujiko Live Show 2014). Una pubblicazione che ci riporta direttamente a quegli anni Novanta fatti di band, forse mai davvero nazionali come furono Freak Antoni e soci, che in città hanno continuato ad alimentare con forza un genere che fosse davvero autoctono. Perfettamente consono al genere, il punk degli Ominoacidi è duro, carico, distorto ma mai confuso, e soprattutto ben costruito. I testi, per dire, sono così ironici e visionari da risultare perfettamente realisti.

VUOI PARTECIPARE AL CENSIMENTO? QUI TROVI IL REGOLAMENTO

E non è esclusa una certa critica sociale. Quella di 'Briciole', ad esempio, o di 'Benzodiapezine' e di 'Scimmie', spietata descrizione del genere umano vista dagli occhi di una scimmia, capostipite della stirpe. Inevitabile (e per fortuna, visto il genere) una cospicua dose di puro divertissement, esemplificato da un brano come 'Backside story', versione punkissima di una canzoncina sconcia che tutti conoscono, e che ha a che fare con una serie di noti marchi di moto. Sono dieci brani veloci, in totale, alternati da brevissimi intermezzi ironici.

Canzoni che Piero Bonacorsi al basso, Andrea Pedone alla voce, Giulio Spada alla chitarra solista, Alessandro Vitali alla batteria e Jader Toninello alla chitarra ritmica e i cori portano in giro dal vivo dal 2011 con una certa frequenza. “Tra le venti e le trenta date all'anno – chiarisce la band - con alcune tappe fisse in città, al Freak Out di via Emilio Zago 7 al Festival dei Busker di Pianoro o molto più spesso fuori provincia e fuori regione” perché, ammettono “a Bologna, paradossalmente, il punk-rock demenziale non è più molto di casa”. Il pubblico in ogni caso sembra apprezzare, e gli Ominoacidi lo ripagheranno in primavera con un secondo album, anche stavolta autoprodotto, che come il primo si troverà online e sarà in vendita in versione fisica ai concerti insieme al merchandising ufficiale della band. La prossima puntata in città è prevista per il 25 marzo, alle Fucine vulcaniche. Preparate frutta e verdura: crazy punk is not dead.

LA SCEHDA

Nome: Ominoacidi All'anagrafe: Piero Bonacorsi, Andrea Pedone, Giulio Spada, Alessandro Vitali e Jader Toninello Genere: punk-rock demenziale Dove posso ascoltarli: https://ominoacidi.bandcamp.com Prossimo concerto: 25 marzo, "Le fucine vulcaniche"