L'Ondanomala di Mimmo Crudo, dalle Nuvole Pesanti allo studio di registrazione

Censimento musicale. "Tu ci sei" è un disco che guarda imperioso al futuro. Ecco com'è nato

Ondanomala

Ondanomala

Bologna, 15 marzo 2017 - La terza vita musicale di Mimmo Crudo si chiama Ondanomala e a ben guardare è l'esatta diapositiva della strada percorsa finora. Catanzarese d'origine, bolognese da tempo immemore, il bassista e arrangiatore è un volto notissimo nelle cantine, le sale prova, gli studi d'incisione e tutti i luoghi dove si fa musica in città. Già protagonista di quel contro-risorgimento musicale che negli anni '90 sotto le Due Torri ha visto rinascere la new wave, il post-punk e il rock alternativo, lo si è visto la prima volta in Sala Borsa,a fine '80, in un memorabile concerto con gli Uvistra, lui in tasca un libretto universitario siglato Dams e in spalla un basso elettrico. Gran parte della strada, però, Crudo in realtà l'ha percorsa con il Parto delle Nuvole Pesanti, banda di calabro-bolognesi che in buona compagnia dei Modena City Ramblers e dei Sud Sound System da via Zamboni e dintorni ha reinventato il folk italiano in chiave contemporanea, dando vita a un genere, il folk.rock, che dominerà la scena indipendente per più di vent'anni. 

Qualche anno fa, Mimmo Crudo è sceso dal furgone sempre in moto delle Nuvole Pesanti e si è fermato a riflettere sul da farsi. In testa gli ballava un vecchio progetto: richiamare i due fratelli, Checco e Francesca Salerno (Lady U), con cui negli '80 aveva formato quegli Uvistra da cui tutto incominciò. Così sono nati a Bologna gli Ondanomala e un disco, "Tu ci sei" (2015, Mk Records), che di revival e di nostalgico, in realtà, non ha neppure i calzini. Chiara l'impronta post-rock-punk, ovvio. Ma forte di quelle radici, "Tu ci sei" è un disco che guarda imperioso al futuro. Ed è un disco, soprattutto, come pochi ormai capita di sentirne. Ispirato, grintoso, registrato con i contro-crismi. Lo dimostrano primo tra tutto il tempo e il lavoro spesi: "Tra la stesura dei brani, con testi di Francesca e musiche mie - racconta Crudo - e la post-produzione, sono passati più di un anno e mezzo, passati segregati nel "Caravanserraglio", la nostra sala prove e di registrazione sotterranea e segreta, dalle parti dell'Ospedale Maggiore". 

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Crudo in quel frangente ha fatto di tutto: dalla scrittura agli arrangiamenti, al reperimento certosino dei compagni di viaggio, tutti appartenenti alla scena bolognese. Oltre a lui al basso, a Lady U alla voce e Checco Salerno alle chitarre, in "Tu ci sei" hanno suonato Giuseppe Franchellucci al violoncello, Valeria Sturba al violino, Federico Squassabia ai sintetizzatori, Raul Colosimo al sax e clarino, Manuel Franco alla batteria e Domenico Candellori alle percussioni. Tra le difficoltà incontrate, una soprattutto è di quelle che strappano l'anima: a lavoro ormai quasi ultimato, è improvvisamente scomparso Checco Salerno. Ma the show must go on e così anche in suo nome il lavoro è stato terminato, con le chitarre completate da Davide Angelica. 

Il risultato è potentissimo: testi ricercati, dalle immagini oniriche di "Acikof" alla concretezza di "Salta, Anita, salta!", storia forte e struggente di una donna di famiglia mafiosa che diventa collaboratrice di giustizia. Il disco, accompagnato da svariati videoclip, è stato presentato dal vivo nel corso dello scorso anno a Bologna, per poi rotolare inevitabilmente a Sud. "Ci piace riportare dal vivo i brani del disco - spiega Crudo - esaltandone gli stridori che in sala di registrazione sono stati per forza di cose attenuati".

Così "sul palco le chitarre distorte diventano ancora più distorte, e gli archi di violino e violoncello ancora più classici del solito". Immancabili alcuni brani del Parto delle Nuvole Pesanti. Uno è presente anche nell'album, "Le cose che mi restano", altri soltanto dal vivo. Sono il prodromo di una storia che, in realtà, di recente, si è riannodata: Mimmo Crudo è risalito sul furgone del Parto, seppure da gregario, spiega, "semplicemente per godere la gioia del suonare insieme tra vecchi amici, priva dell'ansia del dover condividere quel progetto artistico".

La vita attuale, oltre agli Ondanomala è fatta di arrangiamenti, missaggi, pre-produzioni. "A un certo punto - sorride -, senza volerlo sono diventato un punto di riferimento per molti musicisti incontrati a Bologna negli anni, e che hanno bussato alla porta del mio studio in cerca di aiuto. Così, da bassista, Mimmo Crudo si è ritrovato tecnico di studio. La quarta vita.

 

SCHEDA

Nome: Ondanomala

All'anagrafe: Mimmo Crudo, Francesca Salerno, Checco Salerno, Giuseppe Franchellucci, Valeria Sturba, Federico Squassabia, Raul Colosimo, Manuel Franco, Domenico Candellori.

Il disco: "Tu ci sei" (2015, Mk Records)

Dove si trova: nei negozi, su iTunes e Spotify