Cersaie, taglio del nastro con il ministro Boschi

Ha aperto i battenti il Salone dell'architettura ceramica e l'arredobagno in programma fino a venerdì a BolognaFiere. All’inaugurazione anche presidente di Confindustria ceramica Giorgio Squinzi (FOTO)

Cersaie, il taglio del nastro con Merola, Squinzi e il ministro Boschi (Fotoschicchi)

Cersaie, il taglio del nastro con Merola, Squinzi e il ministro Boschi (Fotoschicchi)

Bologna, 22 settembre 2014 - "L'intenzione è incidere ancora di più sulla riduzione fiscale per le imprese. Abbiamo già tagliato l'Irap del 10%, ma stiamo valutando se si può fare ancora meglio ricavando risorse che si libereranno attraverso la spending review". Il ministro per le Riforme istituzionali Maria Elena Boschi ha aperto questa mattina a BolognaFiera il Cersaie - il Salone dell'architettura ceramica e l'arredobagno in programma fino a venerdì - garantendo agli imprenditori e agli operatori del settore presenti al convegno inaugurale l'impegno del governo a soddisfare le richieste che arrivano dal mondo produttivo.

"E' in corso l'esame del Parlamento sulla delega fiscale che prevede anche l'accorpamento entro luglio delle scadenze, così da semplificare la vita delle aziende". Quanto al Job acts, tema di veemente discussione in questi giorni soprattutto per ciò che concerne l'articolo 18, "contiamo - ha detto la Boschi - di approvarlo defiinitivamente entro la fine dell'anno: il provvedimento non riguarda solo le tutele e le tipologie contrattuali, ma anche la riforma degli ammortizzatori sociali per chi è rimasto senza lavoro, e la maternità".

Il presidente di Confindustria ceramica Giorgio Squinzi ha accolto le intenzioni dell'esecutvo soffermandosi in particolare sul "mantra dell'articolo 18 ormai da smantellare. Molti imprenditori stranieri non investono in Italia per questo motivo. Non è che noi imprenditori ci divertiamo a licenziare, anzi facciamo di tutto per tenerci i collaboratori validi".

Ha introdotto il convegno il presidente di Confindustria ceramica Vittorio Borelli che ha fatto presenti le necessità e i nodi principali delle imprese in questo momento: fisco vessatorio ("siamo ormai al 65% sugli utili"), eccessivo costo dell'energia ("un terzo in più dei nostri concorrenti europei"), burocrazia soffocante ("per un allacciamento energetico occorrono 130 giorni"). "Dateci un Paese normale - è stata la conclusione di Borelli - e vi faremo vedere cosa sappiamo fare".

 

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