Cesi in liquidazione: "A rischio 403 posti di lavoro"

Travolte seimila famiglie. I sindacati: "Pronti ad azioni di rivalsa sulla vecchia direzione"

Protesta degli operai Cesi (Foto Isolapress)

Protesta degli operai Cesi (Foto Isolapress)

Imola, 11 luglio 2014 - "Sono circa 6.000 (calcolando tutto l’indotto che muove Cesi ndr.) le famiglie travolte da questa crisi". I sindacati sono sconvolti. La cooperativa edilizia di Imola è in liquidazione coatta amministrativa a causa di un debito di 375 milioni di euro con 1.125 fornitori circa. E’ stato nominato Antonio Gaiani commissario liquidatore esterno.

Sono a rischio 403 posti di lavoro e le quote sociali di 311 soci lavoratori; c’è possibilità per sole 60-70 persone di arrivare in quattro anni alla pensione con accompagnamento. A rischio anche gli anticipi di coloro che hanno acquistato degli immobili costruiti da Cesi senza aver ancora rogitato. Ora è tutto in mano al liquidatore. I sindacati sollecitano Legacoop e la Regione affinchè, qualunque sia l’esito della vicenda, si garantisca il mantenimento dei livelli occupazionali. Le responsabilità sembrano ormai accertate, e di certo non dovrebbe passare impunito chi ha perso 9 milioni di euro in quote sociali.

In più i sindacati sostengono di essere soddisfatti di avere la possibilità di cambiare interlocutore e parlare direttamente con Gaiani, per mettere in campo così ammortizzatori sociali come la cassa integrazione. Infine annunciano azioni di responsabilità nei confronti della vecchia direzione, aggravata dalla mancata trasparenza che ha caratterizzato la trattativa.

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