Bologna, Morandi benedice Tacopina: "E' stato un grande nella Roma, auguriamoci che qui faccia il bis"

La cessione del club. Diplomatici silenzi e ammissioni a mezza bocca in attesa dell'ufficialità

Joe Tacopina (foto Lapresse)

Joe Tacopina (foto Lapresse)

Bologna, 7 settembre 2014 – Affare fatto tra Guaraldi e Tacopina? Il giorno dopo il sì verbale del numero uno rossoblù alle condizioni poste dall’avvocato newyorchese si incrociano diplomatici silenzi e ammissioni a mezza bocca. Come quella di Gianni Morandi, ieri impegnato nella capitale, ma oggi ospite annunciato al Dall’Ara: «Sappiamo il grande lavoro che ha fatto Tacopina nel passaggio di mano della Roma e ci auguriamo che possa succedere anche qui».

Oggi al Dall’Ara si gioca Bologna-Entella. Ma la partita più importante in queste ore si gioca sull’asse Casteldebole-Los Angeles e ogni giorno è buono perché assuma i connotati dell’ufficialità il passaggio di consegne del club dalle mani di Guaraldi a quelle degli americani capitanati da Joe Tacopina, per un investimento complessivo di circa 40 milioni. La mossa vincente che avrebbe convinto l’azionista di maggioranza rossoblù e i suoi soci a passare la mano è stata la decisione degli americani di rompere gli indugi, facendosi carico dei peccati originali di Bologna 2010, la controllante del Bfc nella cui pancia c’è ancora il famoso, nonché esoso, albergo di Carloforte. Staccando un assegno da 6 milioni per una struttura che fin qui ha prodotto più perdite che profitti, il fondo americano risolverà un bel po’ di problemi a Guaraldi e soci. 

Ieri si è appreso che altri benefit per i soci in uscita potrebbero arrivare in futuro attraverso uno specifico strumento finanziario che consentirebbe loro di rientrare di parte dei soldi investiti qualora i ‘subentranti’ a stelle e strisce si rivelassero particolarmente virtuosi nello smaltimento del debito di 30 milioni.

Gli ultimi dettagli da limare riguardano anche la posizione di Massimo Zanetti, il socio che a dicembre 2010 mise 4 milioni nelle casse rossoblù e dopo meno di un mese si dimise da presidente. L’uscita di scena l’ha tenuto fuori dal patto di sindacato, con la conseguenza che oggi l’accordo Tacopina-Guaraldi, con annessi soci, esclude formalmente Zanetti. Prima opzione: gli americani trovano un accordo anche con Mister Segafredo e gli liquidano parte delle quote. Seconda: Zanetti resta in Bologna 2010 senza ricapitalizzare, ma a quel punto il valore delle sue azioni calerebbe drasticamente.

Sembra di poter escludere invece la terza opzione, quella di uno Zanetti in sella con gli americani. Ieri Guaraldi era fuori città, ma il filo rosso con Los Angeles, quartier generale della banca d’affari Park Lane che cura l’intera operazione, non si è mai spezzato. Martedì dovrebbe mettere piede in Italia Tacopina. È lo stesso giorno in cui la cordata Bruni porterà i 5 milioni ‘liquidi’ dal notaio Ferretti per poter accedere ai bilanci. Il tutto mentre l’entourage dell’imprenditore svizzero agganciato da Salvatore Bagni annuncia che «in settimana ci potrebbero essere delle novità». Ma Tacopina rischia di vincere per distacco.

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