Chi nasce in Italia ha diritto alla cittadinanza

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino, Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 6 ottobre 2015 - Ascoltavo alla radio un dibattito sugli immigrati e la probabile concessione della cittadinanza ai figli d’immigrati che nascono in Italia, ciò che è stato definito uno ’ius soli soft’. Il rappresentante leghista non era d’accordo e io sono con lui, pur non votando Lega. Secondo me, per avere la cittadinanza, bisogna prima integrarsi bene. Lorenzo Cacia 

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino, Massimo Gagliardi

Un bimbo che nasce in Italia ha tutto il diritto di sentirsi subito italiano. Andrà in una scuola italiana, avrà compagni italiani e, anche se crescerà in una famiglia straniera, vivrà nelle nostre città, e, crescendo, seguirà le vicende della sua città; magari vorrebbe dire la sua e votare. Perché impedirglielo? Perché farlo sentire straniero? Sarebbe una decisione che, invece di renderlo parte di una comunità, contribuirebbe ad allontanarlo, generando in lui sentimenti di rivalsa e di astio. Di recente ho ospitato una ragazza norvegese figli di immigrati iraniani. A vent’anni ha deciso di vivere in Italia perché non ama né la Norvegia né i norvegesi; il fratello vive già in Spagna. Sbaglio o questi ragazzi manifestano un disagio? Perché allora accrescerlo invece di provare a eliminarlo?

massimo.gagliardi@ilcarlino.net

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