Bologna, 25 luglio 2014 - Addio Clueb: dopo più di tremila saggi e manuali universitari pubblicati e 50 anni di storia, la cooperativa editice bolognese chiude i battenti e finisce in liquidazione coatta. Triste anche lo strascico che si porta dietro: in crisi da quasi un anno (era il settembre 2013), dopo la morte del suo fondatore e presidente, il docente e pittore Luigi Guardigli, i liquidatori hanno bussato alla porta delle principali case editrici scientifiche e universitarie, ma nessuno si è sentita di rilevarne marchio e catalogo.
«La città dovrebbe essere in lutto per una perdita del genere», è il commento secco della segretaria cittadina della Slc-Cgil, Giulia Santoro, che per mesi si è battuta per il salvataggio della casa editrice e per il futuro degli otto dipendenti. «Quando una realtà culturale del genere muore — continua —, la perdita non è solo di dipendenti e proprietari ma di tutta la comunità».
Nata nel 1959 per iniziativa di più di 80 docenti universitari, con l’intento di favorire la pubblicazione di testi e manuali universitari, per decenni la società cooperativa era stata retta, anche economicamente negli ultimi periodi bui, dal suo presidente e fondatore Luigi Guardigli.
Un'iniziativa che, alla sua morte, gli altri soci non hanno voluto proseguire, drecretando la messa in liquidazione dell’azienda. A quel punto era subentrato il sindacato, con l’avvio della cassa in deroga per i dipendenti da gennaio fino allo scorso giugno. Seguita da un’ulteriore cassa integrazione per chiusura che, partita nelle scorse settimane, accompagnerà i dipendenti per i prossimi due anni. Terminato quel periodo, a meno che qualcuno non decidesse di rilevare il marchio, la storia della Clueb avrà chiuso definitivamente le sue ultime pagine.
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