Come difendersi dalla pubblicità ingannevole

Bologna, 1 agosto 2015 - E’ ora di finirla con le pubblicita’ che sparano cifre senza senso e palesemente false. Mi riferisco a quelle che vantano percentuali di forza, di robustezza, di lunghezza e di bellezza che possono diventare superiori del 50%, del 200%, del 70% rispetto a prima. Mi chiedo come mai nessuno intervenga per multare questo abuso di promesse. Carlo Montecchi

risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni

Nella quotidiana overdose di comunicazione e marketing che investe tutti noi attraverso la tv e il web è possibile che vengano messi in circolazione bufale e messaggi che non sempre rispondono alla realtà dei fatti. Possiamo intanto difenderci nel modo più semplice e banale: verificando, quando è possibile, se davvero le ricette strabilianti sono poi tali. I consumatori però non sono tutti tonti e il mercato stesso prima o poi fa giustizia di chi la spara più grossa. Le falsità vengono sempre a galla. In ogni caso fin dal 1992 l’Antitrust si occupa di reprimere la pubblicità ingannevole diffusa con qualsiasi mezzo e dal 2005 è in grado di imporre sanzioni anche per le pratiche di informazione scorrette. Consiglio finale: meglio non credere mai agli annunci miracolosi.

beppe.boni@ilcarlino.net

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