L’acqua, un tesoro che dobbiamo proteggere meglio

La lettera. Risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Bologna, 26 giugno 2017 - La pioggia è insostituibile. Sarà un gran giorno quando potremo controllarla, provocarla o fermarla. Ora la buttiamo nel mare e nessuno se ne preoccupa. Ogni Comune dovrebbe trattenere dalle tasse inviate a Roma, una cifra per rinnovare la rete idrica anche per evitare ruberie. Invece se ne parla solo in emergenza come se l’annuale siccità fosse eccezionale. La politica fa scuola.  Olindo Guerrini, Parma

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

L’acqua vale oro, ma forse la nostra società non se ne rende conto del tutto nonostante riflessioni e promesse. Il clima cambia, il mondo si riscalda e anche i correttivi messi in campo dai governi con l’accordo di Parigi hanno bisogno di tempo per produrre effetti. L’acqua è un bene prezioso e dobbiamo imparare a rispermiarla e a usarla meglio. Gli sprechi non sono solo quelli dei sistemi idrici obsoleti. L’educazione ad una gestione più attenta dell’ «oro bainco» deve partire in famiglia e a scuola. Idem in agricoltura dove bisogna studiare una forma più efficiente di aiuto alle imprese per immagazzinare acqua da utilizzare nei periodi di siccità come in questi giorni. Anche un rubinetto che funzioni a comando, ma a tempo limitato, è già qualcosa se lo moltiplichiamo per milioni di utenze. Una migliore gestione dell’acqua garantirà il futuro alle prossime generazioni. beppe.boni@ilcarlino.net

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