Acquari e pesci, la lezioncina di Licia Colò

La lettera. Risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Bologna, 4 dicembre 2016 - Licia Colò suggerisce, per non fare soffrire i pesci rossi negli acquari, di sostituirli con pesci finti. Altri animalisti si appellano al Papa ritenendo non cristiano per un sacerdote andare a caccia. Premesso che Gesù amava il pesce arrosto, i pesci sono animali o no? Sono più crudeli un mattatoio e una pescheria o la caccia e la pesca dove la fauna si può salvare? Meglio andare a funghi ma non giudichiamo.

Maurizio Dall’Oca, Bologna

 

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Argomento spinoso. Quando si parla di animali, di caccia e pesca, il mondo si divide peggio che sul referendum costituzionale dove il sì e il no sono fazioni armate come guelfi e ghibellini. Il nodo non è se tenere i pesci veri o finti nell’acquario, o se tenere canarini veri o finti in gabbia. Gli animali vanno trattati con rispetto siano essi domestici o siano essi in libertà. Negli acquari i pesci stanno benissimo se si usano tutte le accortezze previste. Gli animali da quando esiste il mondo accompagnano l’uomo nella vita e nella morte, a casa e in guerra, nella gioia e nel dolore. Dentro il grande cerchio della vita ci sono anche la caccia, la nutrizione attraverso la carne, la coabitazione con cani e gatti, l’uso sportivo di animali come i cavalli. Tutto nel rispetto dei ruoli. Poi c’è l’ipocrisia.

beppe.boni@ilcarlino.net

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