I ragazzi italiani ‘bamboccioni’ con tanta qualità

La lettera

Bologna, 22 novembre 2017 - Dopo dieci anni di crescita, per la prima volta, i cosiddetti ‘mammoni’ risultano in calo. Anche se siamo lontani dal dato europeo, e di realtà come la Danimarca, quest’inversione di tendenza è sicuramente positiva e fa ben sperare per il futuro. E’ una dimostrazione che la crescita dell’occupazione comporta una riduzione dei giovani che continuano a vivere con i loro genitori.  gabriele.salini@gma

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino 

I numeri confermano le sue valutazioni. Secondo i dati di Eurostat la percentuale di coloro che hanno fra i 18 e i 34 anni e che vivono con i genitori è del 66%, in calo rispetto al 67,3% del 2015. La media europea è del 48,1%. I ragazzi italiani sono più bamboccioni per necessità che per vocazione anche se storicamente i loro coetanei del Nord Europa sono più inclini ad abbandonare presto, e spesso senza sicurezze, la casa dei genitori. La ripresa dell’accupazione, per quanto morbida, ha agevolato il calo di coloro che vivono con mamma e papà. E comunque anche questo aspetto non è del tutto negativo. Gli italiani, giovani compresi, amano la famiglia e fanno fatica a distaccarsene. Svedesi, danesi, norvegesi sono più asettici. Qual è il pregio? Non si sa. Noi siamo fatti così e ce ne vantiamo. I giovani italiani non hanno nulla da invidiare agli altri.beppe.boni@ilcarlino.net beppe.boni@ilcarlino.net

 

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