Abusi sessuali, troppe attenuanti ai molestatori

La lettera

Bologna, 4 febbraio 2018 - Pur conscio dei differenti sistemi giudiziari, voglio poter esprimere la mia personale solidarietà al genitore americano che si è lanciato nel tentativo di avere fra le mani, il medico che ha abusato delle atlete statunitensi, fra le quali tre sue figlie. Specialmente per la coerenza dimostrata nel chiedere alla donna giudice, come avrebbe agito se la cosa avesse riguardato lei.

Mauro Tombesi

risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

DAL PUNTO di vista emotivo è difficile non condividere lo slancio di rabbia del padre che ha saputo delle figlie molestate da una persona alla quale aveva affidato le ragazze. Ma sono gli organismi giudiziari che devono stabilire il grado di responsabilità e la condanna. I sentimenti sono una cosa, la legalità è un’altra. Negli Usa gli abusi sessuali sono puniti duramente. E nel caso dell’allenatore speriamo usino il carico doppio. Come dovrebbe accadere anche per alcune vicende italiane: come quella del prof di Riccione che insidiava una 15enne e dell’ allenatore di ciclismo che ha molestato anch’ egli una giovane. Chiunque di noi vorrebbe prendere a cazzotti questi signori. Ma è giusto che se ne occupi la magistratura utilizzando la massima severità. Troppo spesso vediamo stupratori e molestatori seriali che tornano liberi in fretta. E le vittime soffrono due volte.

beppe.boni@ilcarlino.net

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