Il bimbo morto e l’omeopatia, una lezione per tutti

La lettera. Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 29 maggio 2017 - Penso che il medico omeopata che si è occupato del bambino morto per una otite non curata debba, quanto meno, essere obbligato a cambiare mestiere. Francesco Galletti E’ sconvolgente ciò che è successo al bambino morto all’ospedale Salesi di Ancona. Non ce l’ho con l’omeopatia, ma non è possibile che un medico scelga deliberatamente di non usare antibiotici. Raffaele Gelati, Bologna

 

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Proprio ieri si è appreso che il medico omeopata e i genitori sono indagati dalla Procura di Urbino. Inevitabile. I genitori, purtroppo, hanno già la loro condanna senza appello: il peso del rimorso per essersi affidati con superficialità ad un medico che ha rifiutato di somministrare una dose di banali antibiotici utili a risolvere la situazione. Ha invece perseguito cocciutamente la strada della terapia alternativa che è stata fatale. Una scelta scellerata.

Padre e madre hanno le loro colpe, anche se a volte è facile farsi tradire dall’ingenuità e dalla fiducia. Il dottore non ha attenuanti, perché la sua è stata una decisione che avrebbe dovuto basarsi sulle conoscenze codificate dalla comunità scientifica. E invece ha fatto il contrario.

L’omeopatia può essere di aiuto, può rappresentare una terapia complementare ma non può sostituire la medicina ufficiale. Questa storia è una lezione per tutti.

beppe.boni@ilcarlino.net

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