Brasile garantista con gli ergastolani degli altri

La lettera

Bologna, 12 ottobre 2017 - Non è possibile che un criminale come Cesare Battisti la passi sempre liscia con la connivenza del Brasile. E’ una vita che ci prendono in giro. Oltre tutto, con aria strafottente, brinda ai fotografi, quasi fosse una star. Da italiano sono offeso per la sceneggiata di un assassino plurimo la cui giusta destinazione sarebbe la galera fino alla fine dei suoi giorni.

Giampaolo Corsini, Bentivoglio (Bologna)

risponde il vice direttore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

IL Brasile e la Francia di solito fanno i garantisti con gli ergastolani degli altri. Li coccolano, li proteggono, invocano leggi internazionali col risultato che i latitanti se la ridono mentre in Italia le vittime piangono. Cesare Battisti, responsabile di 4 omicidi negli anni di piombo, fa lo strafottente, non pronuncia una parola di pentimento e sostiene di essere protetto dal Brasile. E sostiene di essere un ex terrorista. Si sbaglia. Va tolta la parolina ex: è un terrorista destinato a scontare l’ergastolo. L’Italia deve fare di tutto per riportarlo nella residenza che gli spetta: il carcere. E tutti speriamo che diventi un ex: un ex latitante. Purtroppo l’impresa è ardua. A proposito. Non si è vista una sola manifestazione dei garantisti italiani contro il pluriomicida Battisti. Tutti impegnati sulla legge che impedisce la «pericolosa» vendita di statuette e foto del Duce. Sul killer silenzio.

beppe.boni@ilcarlino.net

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