No al volto coperto, la legge deve valere anche per il burqa

La lettera. Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 25 agosto 2016 - Premesso che un po’ più di pudore sulle spiagge non farebbe male, credo che chi vuole mettersi in ‘burkini’ debba poterlo fare, a condizione che lo faccia liberamente, non pretenda di mettere a disagio gli altri, non ostenti atteggiamenti di superiorità morale e non pretenda (vedi certe piscine) aree riservate. Per il resto, ognuno mostri ciò che vuole, nei limiti del buon gusto. Giovanni Aragona, Bologna

 

Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Se si tratta di libera scelta, in spiaggia una donna può andarci anche con uno scafandro a due condizioni. Uno, che non infranga la legge, se esiste. Due che non sia costretta a coprirsi ma lo faccia per libera scelta e non in virtù di un atto di sottomissione. La Francia lo vieta, la Germania sta riflettendo e si avvia sulla stessa strada. L’Italia tentenna, ignora il problema e si affida a dichiarazioni di intenti più o meno neutri di ministri e parlamentari. Il nostro ordinamento in realtà vieta già in base ad una legge varata negli anni del terrorismo di coprire il volto in luoghi pubblici, ma la motivazione religiosa è tollerata. La legge deve arrendersi di fronte alla religione? No, non deve farlo soprattutto in periodi di turbolenza come l’attuale dove l’integrazione è un tema da affrontare in modo deciso e il terrorismo è un incubo che tiene sveglia l’Europa.

beppe.boni@ilcarlino.net

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