I cacciatori non sono pericolosi alieni arrivati da Marte

La lettera

Bologna, 17 dicembre 2017 - Percorrevo una strada dell’Appennino col mio cane (al guinzaglio) ed è sbucato un segugio che portava un campanaccio. Ho seguito il suono della corsa. Lui cercava le tracce dei selvatici, ho pensato ai rischi. Disturbare un cinghiale o una famiglia di lupi, poteva significare una fine atroce. Un cacciatore col fucile risaliva per il mio stesso cammino. L’ho avuto alle spalle e poi mi ha superata e ho lasciato che mi distanziasse: la presenza ingrugnita ed armata mi ha provocato fastidio. Mi ribello pure all’idea che si giri con un’arma dove passeggiano le famiglie. Quanto alla balla che i cacciatori amano i propri cani: chiedete ai gestori dei canili.  Giovanna Zana

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Ogni opinione merita accoglienza. Anche la sua che è disinformata e prevenuta. Provo ad azzardare qualche spiegazione che non la convincerà. Il segugio faceva il proprio mestiere guidato dall’istinto. Certo non scova i lupi che se ne stanno bene alla larga. Mai successo il contrario. Il cacciatore risaliva il suo cammino perchè probabilmente, avendo notato una presenza umana, non si era posto in atteggiamento di caccia. Quindi corretto. Ingrugnito? Non è un reato. Lei, vista la reazione, non era per caso imbronciata? La caccia si pratica secondo regole precise scandite dalla legge. Chi non le rispetta paga il conto. Anche chi va in auto se non rispetta il codice provoca incidenti. Ma non per questo aboliamo la circolazione. Ultima annotazione: nei canili ci sono esemplari di ogni razza, e quelli da caccia sono una minoranza. Mi fermo qui perchè capisco che i cacciatori non le sono simpatici. Nulla di male, ma li rispetti. Sono persone come le altre, non pericolosi alieni ingrugniti scesi dallo spazio.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

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