Calcio, applauso a chi valorizza la pedata italica

La lettera. Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 30 agosto 2016 - Le società calcistiche italiane sembrano essere uscite dalle secche del calcioscommesse e dai guai dei bilanci truccati. Infatti mai come quest’anno si sono fatte valere sul calciomercato. Le squadre italiane sono diventate appetibili per i campioni di altri Paesi e i procuratori chiedono con forza l’Italia. Significa che il prodotto italia anche nel calcio ha un valore. Tiziano Pradelli, Mantova

 

Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

In questi giorni di ultimi lampi di calciomercato ho ascoltato spesso radiosportiva l’emittente che si occupa a tempo piano di sport. Nomi, trattative, offerte, saldi e svendite: pochissimi i nomi di calciatori italiani. Le squadre sono a caccia soprattutto di stranieri. E’ un andazzo che va avanti da un pezzo. Ma sto con quelli che non sono contenti. Ha ragione il mitico Arrigo Sacchi, dispensatore di saggezza, che già un paio di anni fa disse: troppi stranieri popolano il calcio italiano. E non è razzismo. Abbiamo ottimi talenti in casa e guardiamo sempre nel giardino del vicino. Il Sassuolo è l’esempio virtuoso: mette in campo nove italiani, è entrato in Europa, ha vinto le prime due partite di campionato. Squadra marziana? No, fa una cosa normale, acquista stranieri ma valorizza soprattutto i talenti di casa. Che non mancano. Applauso.

beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro