Calcio e tifo violento, l’atto di coraggio che manca ai club

La lettera

Bologna, 1 novembre 2017 - Se è vero che la Juventus è stata sanzionata per presunti favoritismi nella vendita di biglietti agli ‘ultras’, voglio vedere come agirà la Federazione nei confronti della Lazio a causa di quegli imbecilli dei suoi tifosi che hanno calpestato la memoria di Anna Frank. Servono almeno 10 punti di penalizzazione, ma prevarrà una decisione ‘salomonica’ per paura di episodi di violenza gratuita.  Riccardo Raggi, Forlì

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Brutta abitudine, diffusa e variamente declinata, quella della società di calcio che adulano gli ultras. Sotto accusa ci sono, per casi eclatanti, la Juve e la Lazio, e per episodi minori, che comunque confermano le cattive abitudini, altre società. E’ vero che le une hanno bisogno degli altri e viceversa. Il caso di Anna Frank tuttavia fa storia a se. Alcuni imbecilli, fra cui un minore, hanno avuto fin troppa pubblicità. Amen, chiudiamola qui e speriamo che il gruppo di dementi sia punito con la misura giusta. Le società calcistiche invece devono fare uno scatto di autorevolezza che le tenga lontane dal tifo violento. Per carità, a volte è difficile dividere i cattivi dai buoni e una curva energica fa comodo a tutti. Però più distacco, meno favoritismi, meno regali e accordi e dietro le quinte sono possibili. Serve un atto di coraggio da parte dei club più coinvolti.

beppe.boni@ilcarlino.net

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